lunedì 25 marzo 2013

La lista del lunedì: James Ellroy's Top Ten of Noir


  1. Dashiell Hammett, Red Harvest - Piombo e sangue, Guanda
  2. James M. Cain, Double Indemnity - La Morte paga doppio, Adelphi
  3. Don De Lillo, Libra - Libra, Einaudi
  4. Ross MacDonald, The Chill - Il Delitto non invecchia, i classici del giallo mondandori n° 248
  5. Joseph Wambaugh, The Choirboys - I Ragazzi del coro, Einaudi
  6. Edward Bunker, No Beast, So Fierce - Come una bestia feroce, Einaudi
  7. Thomas Harris, Red Dragon - Drago Rosso, Mondadori
  8. Meyer Levin, Compulsion
  9. George V. Higgins, The Digger's game
  10. John Gregory Dunne, True Confessions
Top ten riportata su La Storia del Noir, Fabio Giovannini, Castelvecchi, 2000. Fonte originale: la rivista Crime Time, n. 6, 1996.

Perché sto leggendo materiale storiografico e critico sul Noir? curiosi, eh?
Perché giovedì 28, questo giovedì, leggiamo ad alta voce una piccola selezione del meglio del Noir presso la biblioteca Campori di Soliera (Mo) alle ore 19 e dopo il documentario Voci in nERo che sarà proiettato alle 21 al Cinema Teatro Italia daremo vita a un piccolo reading chiamato La Scala Senza Cima. (http://www.artivivehabitat.it/2012/voci-in-nero/)
Ingresso gratuito.
Saremo in tre. Lui, lei e l'altro.
Il sottoscritto, Stefania Delia Carnevali (l'attrice vera) e Marco Manicardi (socio barabbista che mi supporta nell'impresa).
Ho rispolverato il trench burberry e le calibro 9.
Quando arrivate dite pure che vi manda Sam. 

venerdì 8 marzo 2013

Girandola

In questa storia c'è un tizio che legge un libro, dove c'è un pescatore che legge un libro, dove c'è una principessa che legge un libro, dove c'è un dottore che legge un libro, dove c'è una ragazza che legge un libro, dove c'è un investigatore che legge un libro, dove c'è una casalinga che legge un libro, dove c'è un ozioso che legge un libro, dove c'è una matta che legge un libro, dove c'è un dinosauro che legge un libro, dove c'è una signora di provincia che legge un libro, dove c'è un cacciatore che legge un libro, dove c'è un maestro che legge un libro, dove c'è un cavaliere che legge un libro, dove c'è una bimba che legge un libro, dove c'è un libro che legge un tizio (questa era per vedere se eravate attenti), dove c'è una balena che legge un libro, dove c'è una strega che legge un libro, dove c'è un ambasciatore che legge un libro, dove c'è uno scarafaggio che legge un libro, dove c'è uno scrittore che legge un libro, dove c'è un demone che legge un libro, dove c'è una città che legge un libro, dove c'è un robot che legge un libro, dove c'è una poetessa che legge un libro, dove c'è uno scrivano che è alla penultima pagina ma è indeciso, non sa proprio se vuole finire di leggerlo, il suo libro. E intanto tutti gli altri, fuori, aspettano.

martedì 5 marzo 2013

Prove Yourself (extended version)

Mettersi alla prova
Il brano che segue fa parte di un piccolo esperimento di scrittura collettiva aggregato da quei matti di Mumble: ( nessuna pausa, il nome è proprio così Mumble+duepunti, sempre per loro mi ero addentrato nel campo dell'eros) chiamato Auguri Pablo! in onore dei vent'anni dall'uscita di Pablo Honey dei  Radiohead. La versione che trovate qui, non son riuscito a contenermi, è quella che sfora il limite di 200 parole. Le altre canzoni invece, son stati più bravi, andatevele a leggere.


Prove yourself

Non l'ho mai ascoltata. L'ho scelta solo sulla base del titolo.
Prove yourself, mettersi alla prova. Che è quello che sto facendo.
Anche perché i Radiohead non li conosco molto. Mai preso cd, mai copiato cassettine (dato utile alla mia identificazione anagrafica), mai masterizzato l'originale, mai visto concerti.
Solo videoclip su videomusic (altro dato utile) ed mtv. Sopratutto Just che mi ha completamente lasciato basito, Karmapolice che ogni volta mi ci incollavo davanti perché speravo finisse in un modo diverso e il cartone animato lisergico di Paranoid Android. E No surprises.

Ascolto.
L'inizio mi sembra Heart of Gold di Neil Young (ma quanto sono vecchio?), chitarrina e voce, poi esplode il distorto malato che ti dice, Ok sono gli anni '90, anzi, inizio anni '90, pochi cazzi. Definirlo non è facile, dopo ci provo. Strofa, ritornello, strofa ritornello, poi l'assolo di chitarra smiagolante, una tamburellata crescente e il ritornello di chiusura. Ma tutto così prima repubblica che quasi mi chiedo dov'è finito il mio fruttino Billy.

Che fossero così depressi in U.K., mentre noi, nonostante il crollo del muro, ci avviavamo con la gioiosa macchina da guerra di Ochetto a perdere delle altre elezioni, non lo potevamo mica capire.
E però avevano ragione loro.

In quegli anni lì insieme con gli amici avevo appena scoperto il grunge, i Pixies, i Fugazi, i Jane's Addiction, ma era tutta roba targata U.S.A., anche se ancora adesso non so perché tutti, ma tutti tutti, in quel famigerato 1992 come regalo di compleanno abbiamo ricevuto The Spaghetti Incident? dei G'N'R, che se lo rimetto su un paio di canzone potrei pure ricantarle a memoria.
When you walked out on me / In walked ol' misery / And she's been here since then”
Altro che lezioni di lingua inglese alle medie. Sì, ok, erano cover, ma noi mica lo sapevamo ancora. Mica li leggevamo i bugiardini coi credits e i nomi. Wikipedia era ancora da venì.

Ma torniamo ai Radiohead, che, ora che siete arrivati fin qui, posso confessarvelo, li ho sempre trovati troppo disturbati e borderline, senza l'enfasi del rock e il pensiero punk e autodistruttivo del grunge, troppo dimessi e malaticci, fino a quando non ho visto No surprises, con la faccia di Tom Yorke dentro uno scaffandro e l'acqua che sale. E io mi ricordo, ero davvero ipnotizzato da quella faccia sbilenca, da Vincent van Gogh del XX secolo, che urtava contro il mio piccolo fascistico senso estetico simmetrico (non pensavo di averlo). Poi mi sono staccato dal tubo catodico e ho detto ad alta voce Ma come si può essere così? Con la faccia fatta così? L'ho chiesto alle cose di casa, ero da solo, dovevo fare i compiti.
Prove yourself.
Mi sono avvicinato allo specchio, come la strega cattiva di Biancaneve, ho notato per la prima volta il leggero svasamento tra le due orbite oculari, come due terreni che hanno la stessa dimensione ma una impercettibile ma innegabile pendenza. Da quel giorno, questa cosa l'ho poi notata in tutti gli essere viventi, umani e animali. L'ho trovata anche tra i pesci. E l'ho chiamata Sindrome Tom Yorke. Spero non gli dispiaccia. 

venerdì 1 marzo 2013

Lanugine extra: La soluzione del quizzettone

Febbraio è finito.
La primavera è alle porte e possiamo risollevare lo sguardo dalle nostre viscere cerebrali per tornare a guardare il mondo che rinasce.
La citazione nascosta tra i miei lapsus di ripiegamento è la numero 22, "Il guaio è che io dopo un errore riconosciuto non ho il coraggio di fare dietro-front, ma preferisco rimediare commettendone un altro." presa pari pari da Sentieri nel Ghiaccio di Werner Herzog (per il notaio: edizione Guanda, 1980, pg.35).
Il premio, a chi ha indovinato è la comunicazione segretissima dell'esatta ubicazione del grande cimitero/rifugio/paradiso delle Lanugini.

A breve ricomincerò a scrive cose un po' più corpose, se intanto avete voglia di qualche anticipazione sto pensando di scrivere il reportage del viaggio a Cuba dell'anno scorso, un pezzettino lo trovate su Barabba: Cuba al año siguiente e forse anche su un bellissimo sito per viaggi, ma forse.