giovedì 31 dicembre 2015

L'Orso Sciocchino o Le Gioie dell'Autoproduzione

Driin, driin, driin
(rispondo)
- Buongiorno, Mondadori Edicolé, mi dica.
(una voce anziana, ma gioviale e giovanile, che non si lascia interrompere, tanto si è preparata bene la frase)
- Buongiorno, è la Mondadori libri? Sono una signora vedova di settantacinque anni, ho scritto una bella fiaba che si chiama l'Orso Sciocchino e vorrei sapere se volete pubblicarla, perché io soldini non ne ho.
- Signora, guardi, noi siamo una libreria, la libreria della Mondadori qui a Reggio Emilia...
- E siete quelli che fanno i libri!
- No signora, siamo una libreria ma non siamo una casa editrice. La casa editrice è a Milano, qui vendiamo libri. Anche altri libri, ma ci riforniamo da loro per avere i loro libri, ma anche tutti gli altri libri. Non so se le è chiaro il meccanismo...
- Uhm...che strano, quella del dodiciquaranta (vedi Pronto Pagine Bianche della Tim) mi ha dato il vostro numero.
- Ecco, quelli della Tim si sono sbagliati signora, e io il numero della casa editrice della Mondadori non ce l'ho, altrimenti glielo darei, si figuri.
- Davvero? E allora come faccio?!
- Non saprei signora, mi scusi ma sono da solo e devo aiutare i clienti qui davanti, buona fortuna per la sua fiaba, buona giornata.
- Grazie, anche a lei...
click.
click.


tre minuti dopo
Driin, driin
- Buongiorno, Mondadori Edicolé, mi dica.
- Buongiorno... Ma è ancora lei? mi scusi sa, ma quella del dodiciquaranta mi ha dato un numero, che pensavo fosse diverso, e invece è sempre il suo. Sono la signora dell'Orso Sciocchino, si ricorda? mi può aiutare?
- Buongiorno signora, certo che l'ho riconosciuta. Un attimo che sistemo due cose e l'aiuto
[...]
- Pronto, è ancora in linea signora?
- Sì!
- Dunque, se posso darle un consiglio, lei è delle nostre parti giusto?
- Sì, son di Campagnola.
- Allora, le do i numeri di qualche casa editrice locale, qui vicino, che possa essere interessata. Quelli là a Milano, è lontano, se deve andare a presentargli la fiaba deve fare molta strada, c'è freddo... attenda un momento.
[...]
- Signora, le ho trovato tre numeri di telefono. Ha da segnare?
- Sì!
- Bene, partiamo. La casa editrice A. telefono zerocinqueduedue ecc ecc, questi son di Reggio, se è una storia locale, son sicuramente interessati. Oppure c'è la M., telefono zerocinqueduede ecc ecc, anche questi di Reggio, sono molto piccoli ma sono specializzati in libri per bambini e magari la sua fiaba li interessa. E poi c'è la D. telefono zerocinqueduedue ecc ecc, loro son sempre di Reggio, si occupano principalmente di saggistica, ma mai dire mai...segnate tutte?
- Sì!
- Bene. Signora, di nuovo, buona giornata, a lei e all'Orso Sciocchino.
- Grazie mille, è stato gentilissimo, speriamo bene e buona giornata anche a lei.
click.
click.


cinque minuti dopo
Driin
- Mondadori Edicolé, dica pure.
- Buongiorno giovanotto, son sempre la signora di prima...
(qui non dico niente ma sto sorridendo)
- ...La ringrazio tanto per i numeri, la cortesia e la pazienza, ma... non avreste modo di fare le cose lì da voi? A me basta che facciate le fotocopie dei fogli, conosco una ragassuola che ci farebbe le illustrazioni, e poi mettiamo il libro in biblioteca, non voglio mica venderlo, così i bimbi possono venire a leggerlo per le feste...
- Capisco benissimo signora... provi a sentire dalla sua biblioteca, è di Campagnola giusto? Vada a sentire da loro se possono fare una cosa così. Non dovrebbe essere difficile. Noi non possiamo aiutarla in questo caso. Spero tanto di vedere l'Orso Sciocchino da qualche parte, in futuro. Di nuovo, buona fortuna e buona giornata.
- Buona giornata anche a lei, giovanotto, e grazie ancora per la pazienza e la cortesia.
- Grazie a lei.
click.
click.


Non so come si chiama (mi son dimenticato di chiederglielo), non ho letto una riga dell'Orso Sciocchino ma è già la mia autrice preferita di libri per l'infanzia.

lunedì 2 novembre 2015

Lo scaffale dei mattoni

C'ho uno scaffale in camera che non ce la fa più, me lo sento.
È quello sopra la scrivania da dove scrivo sul pc, è il ripiano più alto.
Non ce la fa più perché non c'ha più nemmeno un angolino dove fare accomodare la polvere, tanto è colmo e ripieno di libroni giganti.
Guerra e Pace di Tolstoj, Le benevole di Littell, Fratelli d'Italia d'Arbasino, Dottor Zivago di Pasternak, la Trilogia del Nord di Céline, l'Arcobaleno della Gravità di Pynchon, il Petalo Cremisi e il Bianco di Faber, l'immancabile Recherche di Proust e tanti altri ancora...

E dunque, per cominciare a dare sollievo allo scaffale (la cui possibile e immediata vendetta potrebbe essere farmi cadere sul coppino Infinite Jest, proprio qui, adesso, mentre scrivo) ma anche per affrontare e finalmente attraversare questi meravigliosi tomoni, acquistati in euforici momenti di previsto e miraggiato tempo libero, come le oasi del deserto, propongo a chiunque mi legga la creazione un gruppo di lettura (ma possono nascerne anche molti) basato su tre elementi fondanti:

a) A differenza degli altri gruppi di lettura, il libro deve essere un conclamato mattone, un classico ormai dormiente che superi in scioltezza le cinquecento pagine, uno di quei libri che Paolo Nori definisce gli inabbracciabili, testi che una persona da sola non riesce a comprendere, ma che forse tutti insieme, come succede per i Baobab, riusciremo a cingere con una catena umana.

b) Quando ci ritroveremo per regolare gli interventi tra partecipanti vale una citazione: Io non sopporto le persone che riescono a parlare per più di sette minuti di fila. Daniil Charms

c) La cadenza con cui ci ritroveremo, poiché dobbiamo affrontare dei tomi impegnativi, sarà oltre il mese. Sarà di 47 giorni, ovvero 40 giorni e una settimana, e il gruppo lo chiamerei "della Bibiana" per via che da lei deriva il proverbio e anche perché vorrei ci trovassimo la prima volta il 2 dicembre: https://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Bibiana Ma il nome possiamo anche cambiarlo, eh.

Se siete interessati mandate una email a lucazirondoli (tuttoattaccato) chiocciola gmail punto com, ma anche se avete suggerimenti, idee, esempi da segnalare di esperienze identiche o simili.
Nell'arco delle prossime due settimane raccoglierò le adesioni, cercherò di trovare un posto che vada bene a tutti e ve lo comunicherò.
IMPORTANTE: Se, come spero e temo, arriveranno segnalazioni d'interesse anche da chi vive fuori dall'Emilia, col loro consenso, metterò in contatto i lettori di mattoni della stessa zona o regione così da favorire la formazione di altri gruppi di lettura che leggano robe da soffocare il petto, testualmente.
Al primo incontro faremo conoscenza, decideremo quali regole darci e quale libro scegliere per il prossimo appuntamento.

lunedì 16 febbraio 2015

Lanugine: lacerti di letteratura ombelicale (tris)

Io, comunque, forse mi sembra, non lo so, che poi c'è da sentire, c'è da capire, ma però, secondo me, credo proprio che sto sbagliando tutto.


(Lanugine era una rubrica giornaliera dell'anno 2013 per il mese di febbraio composta da ventisette pensieri miei e una citazione più una extra nel 2014. Come già scrissi l'anno scorso, Lanugine è una delle poche cose che ho scritto e che a distanza di tempo riesce ancora a farmi ridere e sorprendere, di me e del mondo. Come dicono su wikipedia, la Lanugine è assolutamente innocua e non richiede, grossomodo, azioni correttive.)