tag:blogger.com,1999:blog-84896691216190280822024-03-13T16:59:52.243+01:00Precipitato illesodal blogger precedentemente conosciuto come Carlo DulinizoCarlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.comBlogger118125tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-20968693957998029252016-06-10T13:08:00.000+02:002016-06-10T13:08:09.511+02:00La regola dell'acca<i>ovvero Due fratelli nel cuore della Daneskia, per tacer dei Curdi*</i><br />
<br />
Sul bellissimo sito di viaggi <b>No Borders Magazine</b> mi hanno pubblicato il reportage di un viaggio a febbraio nella capitale della Daneskia con mio fratello (autore delle foto): <a href="http://www.nobordersmagazine.org/2016/06/copenaghen-viaggio/" target="_blank">La regola dell'acca</a><br />
<br />
<br />
<i>*I Curdi li abbiamo trovati sia all'arrivo con una manifestazione pro-Ocalan per le strade della città, che sulla via del ritorno, dentro l'aeroporto, mentre cercavano di sensibilizzare i Daneski sul tema dei migranti. True Story.</i>Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-18892597817199335952015-12-31T14:12:00.004+01:002015-12-31T14:13:38.897+01:00L'Orso Sciocchino o Le Gioie dell'AutoproduzioneDriin, driin, driin<br />
<i>(rispondo)</i><br />
- Buongiorno, Mondadori Edicolé, mi dica.<br />
<i>(una voce anziana, ma gioviale e giovanile, che non si lascia interrompere, tanto si è preparata bene la frase)</i><br />
- Buongiorno, è la Mondadori libri? Sono una signora vedova di settantacinque anni, ho scritto una bella fiaba che si chiama l'Orso Sciocchino e vorrei sapere se volete pubblicarla, perché io soldini non ne ho.<br />
- Signora, guardi, noi siamo una libreria, la libreria della Mondadori qui a Reggio Emilia...<br />
- E siete quelli che fanno i libri!<br />
- No signora, siamo una libreria ma non siamo una casa editrice. La casa editrice è a Milano, qui vendiamo libri. Anche altri libri, ma ci riforniamo da loro per avere i loro libri, ma anche tutti gli altri libri. Non so se le è chiaro il meccanismo...<br />
- Uhm...che strano, quella del dodiciquaranta (vedi Pronto Pagine Bianche della Tim) mi ha dato il vostro numero.<br />
- Ecco, quelli della Tim si sono sbagliati signora, e io il numero della casa editrice della Mondadori non ce l'ho, altrimenti glielo darei, si figuri.<br />
- Davvero? E allora come faccio?!<br />
- Non saprei signora, mi scusi ma sono da solo e devo aiutare i clienti qui davanti, buona fortuna per la sua fiaba, buona giornata.<br />
- Grazie, anche a lei...<br />
click.<br />
click.<br />
<br />
<br />
tre minuti dopo<br />
Driin, driin<br />
- Buongiorno, Mondadori Edicolé, mi dica.<br />
- Buongiorno... Ma è ancora lei? mi scusi sa, ma quella del dodiciquaranta mi ha dato un numero, che pensavo fosse diverso, e invece è sempre il suo. Sono la signora dell'Orso Sciocchino, si ricorda? mi può aiutare?<br />
- Buongiorno signora, certo che l'ho riconosciuta. Un attimo che sistemo due cose e l'aiuto<br />
[...]<br />
- Pronto, è ancora in linea signora?<br />
- Sì!<br />
- Dunque, se posso darle un consiglio, lei è delle nostre parti giusto?<br />
- Sì, son di Campagnola.<br />
- Allora, le do i numeri di qualche casa editrice locale, qui vicino, che possa essere interessata. Quelli là a Milano, è lontano, se deve andare a presentargli la fiaba deve fare molta strada, c'è freddo... attenda un momento.<br />
[...]<br />
- Signora, le ho trovato tre numeri di telefono. Ha da segnare?<br />
- Sì!<br />
- Bene, partiamo. La casa editrice A. telefono zerocinqueduedue ecc ecc, questi son di Reggio, se è una storia locale, son sicuramente interessati. Oppure c'è la M., telefono zerocinqueduede ecc ecc, anche questi di Reggio, sono molto piccoli ma sono specializzati in libri per bambini e magari la sua fiaba li interessa. E poi c'è la D. telefono zerocinqueduedue ecc ecc, loro son sempre di Reggio, si occupano principalmente di saggistica, ma mai dire mai...segnate tutte?<br />
- Sì!<br />
- Bene. Signora, di nuovo, buona giornata, a lei e all'Orso Sciocchino.<br />
- Grazie mille, è stato gentilissimo, speriamo bene e buona giornata anche a lei.<br />
click.<br />
click.<br />
<br />
<br />
cinque minuti dopo<br />
Driin<br />
- Mondadori Edicolé, dica pure.<br />
- Buongiorno giovanotto, son sempre la signora di prima...<br />
<i>(qui non dico niente ma sto sorridendo)</i><br />
- ...La ringrazio tanto per i numeri, la cortesia e la pazienza, ma... non avreste modo di fare le cose lì da voi? A me basta che facciate le fotocopie dei fogli, conosco una ragassuola che ci farebbe le illustrazioni, e poi mettiamo il libro in biblioteca, non voglio mica venderlo, così i bimbi possono venire a leggerlo per le feste...<br />
- Capisco benissimo signora... provi a sentire dalla sua biblioteca, è di Campagnola giusto? Vada a sentire da loro se possono fare una cosa così. Non dovrebbe essere difficile. Noi non possiamo aiutarla in questo caso. Spero tanto di vedere l'Orso Sciocchino da qualche parte, in futuro. Di nuovo, buona fortuna e buona giornata.<br />
- Buona giornata anche a lei, giovanotto, e grazie ancora per la pazienza e la cortesia.<br />
- Grazie a lei.<br />
click.<br />
click.<br />
<br />
<br />
Non so come si chiama (mi son dimenticato di chiederglielo), non ho letto una riga dell'Orso Sciocchino ma è già la mia autrice preferita di libri per l'infanzia.Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-2584223601228836742015-11-02T12:12:00.000+01:002015-11-04T11:18:16.916+01:00Lo scaffale dei mattoniC'ho uno scaffale in camera che non ce la fa più, me lo sento.<br />
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
È quello sopra la scrivania da dove scrivo sul pc, è il ripiano più alto.</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
Non ce la fa più perché non c'ha più nemmeno un angolino dove fare accomodare la polvere, tanto è colmo e ripieno di libroni giganti.</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Guerra e Pace</i> di <b>Tolstoj</b>, <i>Le benevole</i> di <b>Littell</b>, <i>Fratelli d'Italia</i> d'<b>Arbasino</b>, <i>Dottor Zivago</i> di <b>Pasternak</b>, <i>la Trilogia del Nord</i> di <b>Céline</b>, <i>l'Arcobaleno della Gravità</i> di <b>Pynchon</b>,<i> il Petalo Cremisi e il Bianco</i> di <b>Faber</b>, l'immancabile <i>Recherche</i> di <b>Proust</b> e tanti altri ancora...</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
E dunque, per cominciare a dare sollievo allo scaffale (la cui possibile e immediata vendetta potrebbe essere farmi cadere sul coppino <b>Infinite Jest</b>, proprio qui, adesso, mentre scrivo) ma anche per affrontare e finalmente attraversare questi meravigliosi tomoni, acquistati in euforici momenti di previsto e miraggiato tempo libero, come le oasi del deserto, propongo a chiunque mi legga la creazione un gruppo di lettura (ma possono nascerne anche molti) basato su tre elementi fondanti:</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
a) A differenza degli altri gruppi di lettura, il libro deve essere un conclamato mattone, un classico ormai dormiente che superi in scioltezza le cinquecento pagine, uno di quei libri che <b>Paolo Nori</b> definisce gli inabbracciabili, testi che una persona da sola non riesce a comprendere, ma che forse tutti insieme, come succede per i Baobab, riusciremo a cingere con una catena umana.<br />
<br />
b) Quando ci ritroveremo per regolare gli interventi tra partecipanti vale una citazione: <i>Io non sopporto le persone che riescono a parlare per più di sette minuti di fila</i>. <b>Daniil Charms</b><br />
<br />
c) La cadenza con cui ci ritroveremo, poiché dobbiamo affrontare dei tomi impegnativi, sarà oltre il mese. Sarà di <b>47 giorni</b>, ovvero 40 giorni e una settimana, e il gruppo lo chiamerei "<i>della Bibiana</i>" per via che da lei deriva il proverbio e anche perché vorrei ci trovassimo la prima volta il 2 dicembre: <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Bibiana">https://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Bibiana</a> Ma il nome possiamo anche cambiarlo, eh.<br />
<br />
Se siete interessati mandate una email a <b>lucazirondoli</b> (tuttoattaccato) <b>chiocciola gmail punto com</b>, ma anche se avete suggerimenti, idee, esempi da segnalare di esperienze identiche o simili.<br />
Nell'arco delle prossime due settimane raccoglierò le adesioni, cercherò di trovare un posto che vada bene a tutti e ve lo comunicherò.<br />
<b>IMPORTANTE</b>: Se, come spero e temo, arriveranno segnalazioni d'interesse anche da chi vive fuori dall'Emilia, col loro consenso, metterò in contatto i lettori di mattoni della stessa zona o regione così da favorire la formazione di altri gruppi di lettura che leggano robe da soffocare il petto, testualmente.<br />
Al primo incontro faremo conoscenza, decideremo quali regole darci e quale libro scegliere per il prossimo appuntamento.<br />
<br />Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-47082235384609883902015-02-16T09:42:00.002+01:002015-02-16T09:42:40.863+01:00Lanugine: lacerti di letteratura ombelicale (tris)Io, comunque, forse mi sembra, non lo so, che poi c'è da sentire, c'è da capire, ma però, secondo me, credo proprio che sto sbagliando tutto.<br />
<br />
<br />
(<a href="http://precipitatoilleso.blogspot.it/search/label/lanugine" target="_blank">Lanugine</a> era una rubrica giornaliera dell'anno 2013 per il mese di febbraio composta da ventisette pensieri miei e una citazione più una extra nel 2014. Come già scrissi l'anno scorso, Lanugine è una delle poche cose che ho scritto e che a distanza di tempo riesce ancora a farmi ridere e sorprendere, di me e del mondo. Come dicono su wikipedia, la Lanugine è assolutamente innocua e non richiede, grossomodo, azioni correttive.)Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-11164282155473967132014-12-24T10:00:00.000+01:002014-12-24T10:00:04.799+01:00Cartoline di auguri: una storiella natalizia<i>Richard non riceveva molte cartoline di auguri, certo non quante ne spediva: che non erano mai meno di una dozzina. Al momento ne aveva una sola sul caminetto, ed era quella dei vicini della porta accanto, una rumorosa famiglia con la quale normalmente lui e Miles non avevano contatti di sorta. </i><br />
<i>Non sapeva nemmeno i nomi, visto che la cartolina si limitava a un </i>"Buon Natale - da Tutti Noi del 49 a Tutti Voi del 48"<i>. Quest'anno, così come l'anno precedente, Richard aveva prontamente ricambiato con una cartolina di </i>"Buon Natale - Da Tutti Noi del 48 a Tutti Voi del 49"<i>. Richard sapeva che anche gli altri suoi vicini della porta accanto ricevevano una cartolina, indirizzata a Tutti Voi del 47 da Tutti Noi del 49, per cui non sapeva mai se fosse il caso di mandare una cartolina a Tutti Loro del 47 da Tutti Noi del 48, tanto più che li sapeva particolarmente rapidi nel ricambiare la gentilezza con una cartolina a Tutti Voi del 49 da Tutti Noi del 47.</i><br />
<i>In ogni caso Richard non scambiava mai verbo con la rumorosa famigliola della porta accanto.</i><br />
<i>Mesi dopo, rincasando sul far della sera, trovò il loro appartamento che pullulava di poliziotti e infermieri. In un suicidio di gruppo, il padre aveva sparato alla moglie, al figlio e alla figlia, inifine s'era sparato lui. Lasciarono un bigliettino così concepito: </i>"Addio Mondo Crudele - da Tutti Noi del 49"<i>.</i><br />
<br />
Jonathan Coe, L'amore non guasta, trad. Domenico Scarpa, Feltrinelli, pp. 39-40Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-79782314211153457822014-11-12T10:00:00.000+01:002014-11-12T10:00:02.290+01:00Descriviti in cinque righe (bis)<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
Vado in giro con una bussola-metro-apribottiglie-<wbr></wbr>cacciavite-lented'<wbr></wbr>ingrandimento, che può sempre servire.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
Vado in giro con una castagna, che dicono che tiene lontano il raffreddore.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
Vado in giro con un cerotto bianco, che non si sa mai.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
Vado in giro con un vecchio bottone, e qui non lo so.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
Vado in giro.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
Questo è uno dei compiti della scuola di scrittura emiliana, che consiglio a tutti di fare, una volta ogni tanto.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">
(c'hanno pure fatto un <a href="http://www.corraini.com/it/catalogo/scheda_libro/991/Scuola-elementare-di-scrittura-emiliana-per-non-frequentanti-con-esercizi-svolti" target="_blank">libro</a>)</div>
Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-83697579447465736422014-08-28T10:50:00.002+02:002014-08-28T10:50:46.475+02:00Facciamo che m'impegnoA settembre, tra pochissimi giorni, esce un libro.<div>
Si chiama, prendete il respiro perché è un titolo lunghissimo, l'avete preso? bene: <a href="http://www.paolonori.it/argomenti/scuola-elementare-di-scrittura-emiliana-per-non-frequentanti/" target="_blank">Scuola elementare di scrittura emiliana per non frequentanti (con esercizi svolti)</a>.</div>
<div>
Contiene delle lezioni di quello che fu il maestro unico della scuola di scrittura, Paolo Nori, e degli esercizi già svolti, che son quelli degli allievi, e un paio sono i <a href="http://precipitatoilleso.blogspot.it/search/label/scuola%20di%20scrittura%20emiliana" target="_blank">miei</a> (non ricordo però quali).<br /><div>
La prima presentazione, siccome la casa editrice è la <i>Corraini edizioni</i>, che è di Mantova, la fanno a Mantova <b>giovedì 4 settembre</b>, alle <b>15</b>, nel cortile dell'archivio di stato, che c'è il <b>Festival Letteratura</b>. </div>
<div>
Che a pensarci bene, io, al Festival Letteratura a Mantova, mai stato, anche se son trenta-quaranta chilometri da dove abito, che ci son stato mille volte e anche un po' a caso, che c'è una via d'ingresso con la macchina che se ci arrivi la sera ti sembra di andare verso il castello delle fiabe, mentre che se ci arrivi in treno, quando ti fermi e sei in stazione intorno vedi tutti quegli specchi d'acqua e ti dici Siam già arrivati al mare?, e comunque, ogni anno da quando c'è, al Festival Letteratura non riesco mai ad andarci.</div>
<div>
Allora,quest'anno, facciamo che m'impegno e ci vado.</div>
</div>
Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-85920780677978077642014-02-01T18:01:00.001+01:002014-02-01T18:01:25.577+01:00Lanugine: lacerti di letteratura ombelicale (extra)Oggi, a fine pranzo, mentre aspettiamo il caffè, mia madre che dice Ti ricordi quel periodo là... che leggevi sempre quei poeti cupi, quei francesi? Io ti avevo nascosto la corda da scout <i>(leggi: da trekking)</i> per paura che... <i>(segue gesto esplicativo)</i><br />
<br />
<i style="background-color: #fff9ee; color: #222222; font-family: Georgia, Utopia, 'Palatino Linotype', Palatino, serif; font-size: 15px; line-height: 21.559999465942383px;">(<a href="http://precipitatoilleso.blogspot.it/search?q=lanugine" target="_blank">Lanugine</a> era una rubrica giornaliera dell'anno passato per il mese di febbraio composta da ventisette pensieri miei e una citazione. Questo piccolo extra è un tributo a una delle poche cose che ho scritto e che a distanza di un anno riesce ancora a farmi ridere e sorprendere, di me e del mondo. Come dicono su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Lanugine_ombelicale" style="color: #888888; text-decoration: none;" target="_blank">wikipedia</a>, la Lanugine è assolutamente innocua e non richiede, grossomodo, azioni correttive. )</i>Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-9434416986324408842013-12-30T14:31:00.002+01:002013-12-30T14:31:32.283+01:00La lista del lunedì: libri letti nel 2013<br /><b>Michail Bulgakov</b>, <i>Morfina</i>, Passigli<br /><br /><b>Robert Louis Stevenson</b>,<i> L'Arte della scrittura</i>, Mattioli 1885<br /><br /><b>Gianni Rodari</b>, <i>Grammatica della fantasia</i>, Einaudi<br /><br /><b>:duepunti</b>, <i><strike>Fare libri oggi 2.0.</strike> Essere editori oggi</i>, :duepunti edizioni<br /><br /><b>Werner Herzog</b>, <i>Sentieri nel ghiaccio</i>, Guanda<br /><br /><b>Cesare Zavattini</b>, <i>Parliamo tanto di me</i>, Bompiani<br /><br /><b>Cesare Zavattini</b>, <i>I poveri sono matti</i>, Bompiani<br /><br /><b>Cesare Zavattini</b>, <i>Io sono il diavolo</i>, Bompiani<br /><br /><b>Ilja Ehrenburg</b>, <i>Viaggio attraverso la giungla d'Europa</i>, E. GI. TI.<br /><br /><b>Raymond Carver</b>, <i>Il mestiere di scrivere</i>, Einaudi<br /><br /><b>Ugo Cornia</b>,<i> Scritti d'impegno incivile</i>, Quodlibet<br /><br /><b>Giuseppe Ferrandino</b>,<i> Pericle il nero</i>, Adelphi<br /><br /><b>Azael</b>,<i> Favola d'amore triste per malati di mente</i>, autoprodotto<br /><br /><b>Fulvio e Carla Abate</b>, <i>Le avventure di Super Trappi</i>, :duepunti edizioni<br /><br /><b>Marino Magliani</b>, <i>La ricerca del legname</i>, :duepunti edizioni<br /><br /><b>Vanni Santoni</b>, <i>Tutti i ragni</i>, :duepunti edizioni<br /><br /><b>W. H. Auden</b>, <i>La verità, vi prego, sull'amore</i>, Adelphi<br /><br /><b>Guillaume Apollinaire</b>,<i> Bestiario o Corteggio d'Orfeo</i>, Guanda<br /><br /><b>Viktor Sklovskij</b>, <i>La mossa del cavallo</i>, De Donato<br /><br /><b>Viktor Sklovskij</b>, <i>Il mestiere dello scrittore e la sua tecnica</i>, Liberal Libri<br /><br /><b>Friedrich Durrenmatt</b>, <i>I racconti</i>, Feltrinelli<br /><br /><b>Leonardo Tondelli</b>,<i> La Scossa</i>, Chiarelettere<br /><br /><b>Diecimila.me</b>, <i>Non potevo aspettare che morissi per rifarmi una vita</i>, Amazon<br /><br /><b>AA. VV.</b>,<i> Lettere di condannati a morte della Resistenza europea</i>, Einaudi<br /><br /><b>Vasile Ernu</b>, <i>Nato in Urss</i>, Hacca<br /><br /><b>Giovanni Previdi</b>,<i> Due fettine di salame, poesie</i>, Quodlibet<br /><br /><b>Dashiell Hammett</b>, <i>Continental Op</i>, Mondadori<br /><br /><b>Cornell Woolrich</b>, <i>Per l'ultima volta Kathleen</i>, Mondadori<br /><br /><b>Sandro Campani</b>, <i>Terra nera</i>, Rizzoli<br /><br /><b>Francesca Scotti</b>, <i>L'origine della distanza</i>, Terre di mezzo <br /><br /><b>Silvio D'Arzo</b>, <i>L'uomo che camminava per le strade</i>, Quodlibet<br /><br /><b>Silvio D'Arzo</b>, <i>L'Osteria</i>, Quodlibet<br /><br /><b>Raymond Radiguet</b>, <i>Il diavolo in corpo</i>, Einaudi<br /><br /><b>Diego Fusaro</b>, <i>Coraggio</i>, Raffaello Cortina<br /><br /><b>Jack London</b>, <i>La classica faccia da pugile</i>, Mattioli 1885<br /><br /><b>AA. VV.</b>, <i>In territorio nemico</i>, Minimum fax<br /><br /><b>Renata Viganò</b>, <i>L'Agnese va a morire</i>, Einaudi<br /><br /><b>Joseph Roth</b>,<i> La leggenda del Santo bevitore</i>, Edizioni Clichy<br /><br /><b>Giovanni Civa</b>, <i>La ragione va agli asini e secondo me ciò ragione</i>, Sensoinverso edizioni<br /><br /><b>Luigi Malerba</b>,<i> La scoperta dell'alfabeto</i>, Einaudi<br /><br /><b>Carlo Lucarelli</b>, <i>Carta bianca</i>, Sellerio<br /><br /><b>Goffredo Parise</b>,<i> Sillabari</i>, Adelphi<br /><br /><b>Venedikt Eroféev</b>,<i> Mosca-Petuskì e altre opere</i>, Feltrinelli<br /><br /><b>Massimo Carlotto</b>, <i>Arrivederci amore ciao</i>, Edizioni e/o<br /><br /><b>Senofonte</b>, <i>Anabasi</i>, Quodlibet<br /><br /><b>Emilio Lussu</b>,<i> La marcia su Roma e dintorni</i>, Einaudi<br /><br /><b>Emilio Lussu</b>, <i>Teoria dell'insurrezione</i>, Gwynplaine edizioni<br /><br /><b>Dafne D'Angelo</b>, <i>Non c'è pace tra i mattoni</i>, Montag edizioni<br /><br /><b>Wu Ming 2</b>, <i>Basta uno sparo</i>, Transeuropa<br /><br /><b>Eric Maria Remarque</b>, <i>Niente di nuovo sul fronte occidentale</i>, Mondadori<br /><br /><b>Bohumil Hrabal</b>, <i>Treni strettamente sorvegliati</i>, Edizioni e/o<br /><br /><b>Fred Uhlman</b>, <i>L'amico ritrovato</i>, Feltrinelli<br /><br /><b>Paola Soriga</b>, <i>Dove finisce Roma</i>, Einaudi<br /><br />poi basta, per quest'anno.Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-52660107269100304302013-12-23T09:27:00.000+01:002013-12-23T09:27:00.137+01:00Good Morning Kafka! (8)<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La Passeggiata Improvvisa</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Alla sera, quando si crede di aver definitivamente deciso di restare a casa, ci si è messa la veste da camera, ci si è seduti alla tavola illuminata, dopo aver iniziato quella lettura o quel passatempo, alla fine del quale si va a letto, mentre fuori c'è un tempo poco invitante che rende quasi scontata l'idea di restare a casa, quando ci si è trattenuti già molto a tavola che l'andarsene dovrebbe provocare un po' di stupore in tutti, quando le scale son già al buio e il portone è sprangato, quando nonostante tutto questo ci si alza dalla sedia come per un piccolo fastidio, ci si toglie la veste, si compare pronti per uscire, si dichiara di dover andare fuori, e dopo un breve saluto lo si fa, e, a seconda della velocità con cui si sbatte la porta, si crede di aver suscitato più o meno risentimento, quando ci si trova in strada coi muscoli con precisa scioltezza a questa ormai inaspettata libertà, quando grazie a questa decisione si sente in sé qualsiasi capacità di decisione, quando con un senso di convinzione profondo si comprendo di avere più forza che bisogno di produrre e sopportare con facilità il mutamento più rapido, quando in questo stato si corre per gli stradoni, allora, per quella sera, si è completamente usciti dalla propria famiglia, che si perde nel vuoto, mentre la nostra personalità raggiunge la sua vera immagine, ferma, nera nel contorno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">E tutto si rafforza ancora di più se, a quella tarda ora, si cerca un amico, per vedere come sta. </span></div>
Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-32944923572608990932013-12-16T09:27:00.000+01:002013-12-16T09:27:00.868+01:00Good Morning Kafka! (7)<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La
Finestrina
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br />
</span></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Chi
vive lassù, in alto, abbandonato e pur vorrebbe ogni tanto mantenere
in qualche modo un rapporto col prossimo, chi, tenendo presente i
mutamenti della giornata, del tempo, delle relazioni professionali e
cose simili, vuol vedere comunque un qualsiasi braccio a cui potersi
attaccare non potrà fare a meno, per moltissimo tempo, di una
finestrina. E anche se proprio non avesse bisogno di niente e si
avviasse verso il davanzale come un uomo stanco, levando
continuamente gli occhi dalla terra al cielo, e anche non volesse e
se ne stesse con la testa un po' spostata all'indietro, comunque i
cavalli lo trascinerebbero giù con loro nella interminabile sequenza
delle vetture e nel fracasso e così finalmente dentro la concordia
umana.</span></div>
Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-57908400272124048792013-12-09T09:27:00.000+01:002013-12-09T09:27:00.374+01:00Good Morning Kafka! (6)<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Vita in Comune</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Siamo cinque amici, una volta siamo usciti da una casa uno dopo l'altro, il primo esce e si mette vicino alla porta, poi viene o meglio, scivola fuori come una pallina di mercurio, il secondo e si mette poco lontano dal primo, poi sguscia fuori il terzo, poi il quarto, e alla fine il quinto. Alla fine eravamo tutti in fila. La gente per strada se n'era accorta e indicandoci diceva: quei cinque sono appena usciti poco fa da quella casa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Da allora viviamo insieme, e sarebbe anche una vita pacifica, se non s'immischiasse sempre un sesto. Per carità, non ci fa niente di male; ma ci dà fastidio,e non è poco. Perchè s'intrufola dove non lo si desidera? Non lo conosciamo e non vogliamo accoglierlo tra di noi. È vero, anche noi cinque non ci conoscevamo prima e, a dirla tutta, non ci conosciamo nemmeno adesso. Ma ciò che per noi cinque è possibile e tollerato, per quel sesto non è possibile e non viene accettato. E poi siamo in cinque e non vogliamo essere in sei. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">In generale, che senso può avere questo stare continuamente insieme? Non ha senso nemmeno per noi cinque, ma oramai siamo insieme e ci rimaniamo; non vogliamo però un'aggiunta, un di più, sulla base delle nostre esperienze, mica per altro. Ma come facciamo a farlo capire al sesto? Lunghe discussioni sembrerebbero già quasi accoglierlo nel nostro gruppo; preferiamo non dare spiegazioni e non accoglierlo. Per quanto stiri le labbra e strizzi gli occhi, noi cinque lo respingiamo coi gomiti, ma per quanto lo respingiamo, lui torna sempre.</span></div>
Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-16328791695793581892013-12-02T09:27:00.000+01:002013-12-02T09:27:00.036+01:00Good Morning Kafka! (5)<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il Nuovo Avvocato</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Abbiamo un nuovo avvocato qui in ufficio, il dottor Bucefalo. Il suo aspetto ora ricorda pochissimo il tempo in cui era ancora il cavallo da battaglia di Alessandro Magno. Però chi ha l'occhio allenato, può cogliere certi particolari. Infatti, poche ore fa, ho visto sullo scalone come anche un semplice usciere di tribunale, con lo sguardo d'intenditore tipico di frequenta le corse, ma con moderazione, possa apprezzare il nostro nuovo avvocato che, passo sonante e alte le gambe al petto, saliva un gradino dopo l'altro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">In genere, il foro accetta l'ammissione di Bucefalo. Con magnanima lungimiranza si sostiene che l'avvocato, dato l'attuale ordinamento della società, si trovi in una situazione difficile e pertanto, oltre che per il posto che occupa nella storia del mondo, merita da parte di tutti una certa benevolenza. Oggi – non lo si può negare – non esiste alcun Alessandro Magno. Certo, ci sono molti che sanno uccidere; e c'è ancora qualcuno che ha l'abilità di colpire con la lancia l'amico dall'altra parte della tavola durante un banchetto; e per molti la Macedonia è ancora troppo piccola ma nessuno, nessuno, sa guidare le armate verso l'India. Già allora le porte dell'India erano irraggiungibili, ma oggi quelle porte sono da tutt'altra parte, spostate più in alto e più lontane; nessuno indica la direzione giusta; molti impugnano spade ma solo per agitarle, e lo sguardo, che vorrebbe seguirle, si perde.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Forse per questo è meglio fare come ha fatto Bucefalo, e sprofondarsi nei codici. Libero, senza più il peso del cavaliere sulla groppa, lontano dai clamori delle battaglie di Alessandro, sotto una quieta lampada, l'avvocato legge e volta le pagine dei nostri antichi libri.</span></div>
Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-60207701402048485752013-11-25T09:27:00.000+01:002013-11-25T09:27:00.316+01:00Good Morning Kafka! (4)<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il Prossimo Villaggio</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Mio nonno diceva sempre: «La vita è straordinariamente corta. Ora, nel ricordo, mi si raggrinza a tal punto che, per esempio, non riesco quasi a capire come possa un giovane decidersi ad andare a cavallo fino al prossimo villaggio senza temere che perfino lo spazio di tempo, in cui si svolge una vita comune e felice, possa bastare anche in minima parte a una simile cavalcata».</span></div>
Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-9650573321054505492013-11-18T09:27:00.000+01:002013-11-18T09:27:00.154+01:00Good Morning Kafka! (3)<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Poseidone</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Poseidone era seduto al suo tavolo di lavoro e faceva i conti. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">L'amministrazione di tutte le acque gli procurava una mole immensa di cose da fare. Avrebbe potuto trovare validi aiuti e ne aveva già moltissimi, ma prendeva molto sul serio il suo ufficio, e alla fine rifaceva da solo tutti i conti, rendendo inutili gli sforzi di chi lo aiutava.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Non si può dire che questo lavoro gli procurasse piacere, lo eseguiva soltanto perché gli era stato imposto. Anzi più volte aveva chiesto, diceva lui, un lavoro più allegro, ma ogni volta che gli facevano offerte diverse, finiva sempre per sentirsi più adatto al ruolo che gli era stato assegnato. Non si poteva certo assegnargli un determinato mare, ad esempio il mar nero; a parte che anche qui la parte contabile era sempre presente, solo più meschina, il grande Poseidone non poteva avere altro che un posto di controllo, dirigenziale. E quando gli si offriva un posto fuori dall'acqua, la sola idea lo faceva star male, l'afflato divino si scompigliava, il bronzeo torace si comprimeva. D'altra parte le sue lamentele non erano prese sul serio; quando un potente assilla, bisogna fingere di accontentarlo anche nei casi più disperati; e nessuno osava immaginare di esonerarlo dal suo ufficio poiché fin dalle origini era stato destinato a fare il dio dei mari e così bisognava continuare.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Si irritava sopratutto, e questa era il principale motivo di malcontento lavorativo, quando gli riferivano l'idea che la gente si faceva di lui, raggiante, regale, a cavallo delle onde, armato di tridente e corona di corallo. Invece lui se ne stava tutto il tempo negli abissi, sempre a far conti. Una rapida convocazione ogni tanto alla sede di Giove era l'unica interruzione a quella quotidiana monotonia, anche se da quelle brevi escursioni ritornava per lo più furibondo. Così per la fretta di salire all'Olimpo i mari li vedeva appena di sfuggita e percorsi nella loro interezza non lo aveva fatto mai. Diceva sempre che per farlo aspettava la fine del mondo; era sicuro infatti che, nell'imminenza della fine, dopo aver riscontrato l'ultimo calcolo, avrebbe trovato un momento per fare in fretta un piccolo tour.</span></div>
Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-35372095785528235362013-11-11T09:27:00.000+01:002013-11-11T09:27:00.127+01:00Good Morning Kafka! (2)<div style="text-align: center;">
Favoletta</div>
<div style="text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: left;">
</div>
<div style="text-align: left;">
"Ahimè" disse il topo "il mondo diventa ogni giorno più stretto. Prima era così largo che mi faceva quasi paura, correvo ed ero felice di vedere alla fine spuntare muri a destra e sinistra in lontananza, ma ora questi lunghi muri si avvicinano tra loro così in fretta che sono già nell'ultima stanza e lì, nell'angolo, c'è la trappola nella quale cadrò."</div>
<div style="text-align: left;">
"Non hai che da correre dall'altra parte" disse il gatto, e se lo mangiò.</div>
<div style="text-align: left;">
</div>
<br />
Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-2886836421129189362013-11-04T10:27:00.000+01:002013-11-04T10:27:00.156+01:00Good Morning Kafka! (1)<strong>La Gita in Montagna</strong><br />
<br />
"Non lo so" dissi quasi senza voce " non lo so. Se nessuno viene, non viene nessuno, appunto. Io, c'è da dire, non ho fatto male mai a nessuno e nessuno l'ha mai fatto a me, però non c'è chi mi voglia aiutare. Proprio nessuno. Ma non è così. Solo che nessuno mi aiuta, altrimenti proprio Nessuno sarebbe bello. E farei di buon grado - perché no? - una gita in compagnia di tanti Nessuno. Naturalmente in montagna, non è vero? Già li vedo questi Nessuno che si accalcano uno sull'altro con tutte quelle braccia intrecciate e allungate di traverso, e quei piedi, divisi appena da piccoli passi. <br />
Sia chiaro, sono tutti in frac.<br />
Andiamo così alla buona, il vento passa tra le fessure che lasciamo mentre scaliamo compatti. Testa, polmoni, gambe, anche il collo si sente più libero in mezzo ai monti! È un miracolose non si canta."<br />
<br />
<em>Questa nuova rubrichetta, che ci accompagnerà fino alla fine dell'anno, ha due propositi: </em><br />
<em>a) farvi fare un sorriso muto di lunedì mattina</em><br />
<em>b) ribadire ancora una volta (altri più bravi di me l'hanno già spiegato) che l'aggettivo Kafkiano comprende anche situazioni umoristiche, affettuose e molto umane, come la vita di Kafka appunto.</em>Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-7952570447789417572013-09-16T14:35:00.000+02:002013-09-16T14:35:08.785+02:00Strane<blockquote class="tr_bq">
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>È la parola, e io ripeto, non chiedo di più. Niente al mondo è più bello che scrivere. Anche male. Anche in fondo da far ridere alla gente. L'unica cosa che so è forse questa.</i></div>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<i>Già che ci sono, piuttosto, vorrei augurare a ogni uomo dopo aver fatto tutti i mestieri del mondo, di arrivare un giorno a scrivere un grosso romanzo (bello o no poco importa: affare suo: semplicemente questione di stella): di impiegarci due anni e anche tre o magari anche un bel pezzo di vita. Ma lo dico sul serio: non ho la minima idea di scherzare. Tutti gli uomini tra i trenta e i quaranta, non dovrebbero poi far così male a fermarsi un momento: poi guardarsi e guardare anche gli altri e scrivere un grosso romanzo col più gran numero di personaggi possibili. Ne varrebbe la pena, direi. Moltissime cose, suppongo, e magari anche i soldi e l'amore e il desiderio di vincere e il gelo della delusione, non dovrebbero poi avere più una così ossessiva importanza. Forse tutto questo è chiarissimo e neanche c'era bisogno di dirlo: o forse anche no. Mi dispiace. Quel che importa a ogni modo è che anche adesso non ho la minima idea di scherzare o anche peggio di fare lo strano. Strane, in fondo, da fare quasi paura, sono solo le cose assolutamente normali.</i></blockquote>
<br />
(Silvio D'Arzo, Prefazione a Nostro Lunedì in L'uomo che camminava per le strade, Quodlibet, 1993, pg. 10)<br />
<blockquote class="tr_bq">
</blockquote>
Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-27132531495758243502013-08-12T13:12:00.003+02:002013-08-12T13:12:10.277+02:00La lista del lunedì: la lista della spesaIn questo agosto anomalo, di spiagge deserte e gente che resta in città, chiudo questa rubrica (anche se mai dire mai) e come il mago che svela i suoi trucchi, vi svelo l'archetipo della rubrica trovato per strada e ispiratore dei suoi discendenti: la lista della spesa. La cosa più bella di questa lista è che scorrendola ti si va a ricreare in testa la sagoma del suo sbadato possessore, uomo o donna che sia.<br />
(trascrizione fedelissima)<br />
<br />
- latte<br />
- caffé<br />
- keciap<br />
- caramelle miele<br />
- uova<br />
- cipolle rosa schiacciate<br />
- peperoni gialli<br />
- aglio<br />
- capitan fiordilatte<br />
- sottilette crek<br />
- piadine<br />
- pane filone<br />
- pane tolosa<br />
- pane fette<br />
- obesiti<br />
- colestat<br />
- grissini integrali<br />
- acqua naturale<br />
- radicchi<br />
- 1 filetto maiale<br />
- sapone mani<br />
- pecorino<br />
- pancetta<br />
- noccioline americane<br />
- chinotti.<br />
<br />
<br />
Buone vacanze, e tanti chinotti, a tutti.Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-91070505725135342392013-08-05T16:23:00.001+02:002013-08-05T16:23:32.950+02:00La lista del lunedì: quella bella dozzina per un pugno di euriI libri che trovate qui sotto li ho scovati in tre biblioteche comunali del circondario alla modica cifra di 1 euro a libro. Tutti lasciti e donazioni di cittadini alla loro biblioteca, tutti doppioni ed edizioni vetuste di titoli già presenti sugli scaffali. Chiamatela pure concorrenza sleale ma è il miglior modo lecito per mettere le mani su alcuni titoli ormai introvabili:<br />
<br />
<ol>
<li>William Least Heat-Moon, <i>Prateria: una mappa in profondità</i>, Einaudi, 1994</li>
<li>Anna Langfus, <i>L'estranea</i>, Feltrinelli, 1963</li>
<li>Renata Viganò, <i>L'agnese va a morire</i>, Einaudi, 1972</li>
<li>Joseph Wambaugh, <i>La cupola splendente</i>, BUR, 1986</li>
<li>Raymond Radiguet, <i>Il diavolo in corpo</i>, traduzione di Francesca Sanvitale, Einaudi, 1989</li>
<li>Philip Roth, <i>Lamento di Portnoy</i>, Bompiani, 1970</li>
<li>Alvar Nunez Cabeza De Vaca, <i>Naufragi</i>, Einaudi, 1989</li>
<li>Edgar A. Poe, <i>Le avventure di Gordon Pym</i>, L'unità/Mondadori, 1992</li>
<li>Cornell Woolrich, <i>L'incubo nero</i>, Mondadori, 1979</li>
<li>Henry Miller, <i>Tropico del cancro</i>, Feltrinelli, 1973</li>
<li>Olvier Sacks, <i>L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello</i>, Adelphi, 2001</li>
<li>Antonia S. Byatt, <i>La torre di Babele</i>, Einaudi, 1997.</li>
</ol>
Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-89644557244763678842013-06-25T14:51:00.000+02:002013-06-25T14:51:01.888+02:00Back to school 15: una cosa molto difficile<br /><i>"Il vero abbiccì della letteratura consiste in questo, nell'imparare a descrivere le cose, i processi; per esempio, è molto difficile descrivere a sole parole, senza disegno di sorta, come si fa un nodo con una corda" </i>(Il mestiere dello scrittore e la sua tecnica, Viktor Sklovskij, Firenze, Liberal Libri, 1999) <div>
<br /></div>
<div>
<br /><div>
<div>
Il nodo margherita è una cosa che so fare e, anche se è anni che non ci provo più, lo potrei fare di nuovo, qui, sul momento, con qualsiasi filo.</div>
<div>
È il primo nodo che mi è venuto in mente. Ne so tanti altri: il nodo Savoia, il cappio, il nodo inglese, quello a bocca di lupo, il barcaiolo, il nodo piano, il cappuccino, la gassa d’amante, che ha un nome strano eppure è semplicissimo, ma il nodo margherita lo saprei fare a occhi chiusi adesso.</div>
<div>
Lo sapevo fare a occhi chiusi, per davvero.</div>
<div>
Però a spiegarvelo mi ci perdo subito, perché non ho il lessico, le parole giuste, i termini esatti mentre lo specialista, l’esperto, lo riconosci sempre dalle parole un po' difficili che dice mentre parla di cose che tu chiami in un altro modo. </div>
<div>
Per esempio, l'altro giorno avevo in casa un idraulico che mi montava un rubinetto. Quando ha finito sulla fattura c'ha scritto 1 miscelatore, e io credevo che m'avesse montato una roba diversa da quella che volevo. Allora ho aspettato che uscisse dall'uscio e poi sono andato a guardarlo bene. Era un rubinetto ma lui lo chiamava così, miscelatore. Anche se non mischia niente, direi...</div>
<div>
Comunque, quando c'era da fare i nodi, io ero solo un copione, stavo zitto, tutto occhi, neanche ascoltavo. Guardavo, provavo, scioglievo e rifacevo di nuovo. Ho imparato così, copiando, e quindi farò un po’ di fatica e forse vi perderete per strada mentre procedo.</div>
<div>
Ma prima di spiegarvelo, un’altra cosa c'è da dire: il nodo margherita è considerato un nodo di accorciamento. Cioè: per tenere una corda in tensione, invece che tagliarla e riannodarla di nuovo, basta fare un nodo margherita. Più grande il nodo, più tesa rimane la corda e più regge il legame.</div>
<div>
Anche se, ora che ci penso, il nodo margherita è un nodo da barche a vela, mentre io son sempre stato solo su traghetti, motoscafi, al massimo pedalò. </div>
<div>
Non so nemmeno perché si chiama così.</div>
<div>
Non credo che c'entri la regina anche stavolta, come per la pizza.</div>
<div>
Comunque ora ci provo: Prendete la metà di una corda. Prendete i due lembi estremi e piegateli uno in un verso e uno in un altro. La corda ora è come una Esse gigante e schiacciata. Con le dita della mano preferita prendete uno dei due lembi finali della corda, passate il lembo e fateci un giro e passate dentro al vostro stesso giro col lembo, facendo passare il lembo sotto il giro di corda poi tirate un po' il lembo verso l'alto sopra al giro di corda, dovreste avere creato una specie di cappio. Ora rifate la stessa operazione a rovescio, con l'altro lembo andando a formare un cappio con l'altra parte dellla Esse gigante. Importante: ricordatevi di tenere leggermente in tiro il cappio superiore mentre state facendo quello inferiore altrimenti si scioglie. Il nodo margherita è un nodo di tensione, un nodo che cede quando una o entrambe le forze che lo tirano scompaiono.</div>
<div>
Quando avete fatto anche sotto, prendete veloci i due lembi della corda e tirate. Ecco il nodo.</div>
<div>
Questo nodo l'ho imparato ai boyscout.</div>
<div>
Quando ero ai boyscout c’era un mio amico che era bravissimo nel fare tutti quei tipi di nodi e altri ancora. Anch’io, dopo essermi impegnato tanto, gli ero arrivato vicino. I capiscout avevano più volte detto che ci sarebbe stata la gara di nodi e quell'anno ci eravamo allenati insieme per settimane. Alcuni si possono fare anche con una mano sola. Piano piano eravamo entrati in un clima agonistico pressante ma leale, come tra scacchisti e c’era già chi scommetteva i paciughi o i gettoni ai videogiochi prima del grande giorno. Ma il giorno della gara entrambi ci ritrovammo impegnati in una partita di basket (e giocavamo pure nella stessa squadra), quindi la gara la vinse quello che in realtà, se noi fossimo rimasti lì e non fossimo andati, sarebbe di sicuro arrivato terzo.</div>
<div>
Come dice il proverbio: tra i due litiganti, il terzo gode.</div>
<div>
Eppure ancora adesso sarei curioso di sapere come s’è sentito quel vincitore di una gara senza i veri campioni. Avrà pensato di essere una persona fortunata e magari per qualche giorno si è crogiolato in quest’illusione? Oppure ha accettato la vittoria senza darci peso, come fosse per caso? Assenti i due grandi rivali forse avrà avvertito l’inutilità e il vuoto di quella vittoria. E sarà stato un perfetto nodo margherita umano.</div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Questo compito l'ho svolto per una bella rivista chiamata <a href="http://www.paolonori.it/tante-belle-cose-5/" target="_blank">Tante Belle Cose</a> che tra i temi del primo numero proponeva la descrizione di una cosa che si sa fare.</div>
<div>
Ovviamente all'epoca del racconto, due anni fa, ero totalmente ignaro del consiglio che trovate in apertura. A volte, a me capita spesso a dirla tutta, uno si complica la vita da solo, meno male che almeno ci sono i libri a dirtelo.</div>
</div>
Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-43338562061442598342013-05-20T13:26:00.003+02:002013-05-20T13:26:59.676+02:00La lista del lunedì: un anno di cose sulla LunaDomani il blog fa un anno e per una volta anticipo la lista.<br />
Non ho mai letto Freud ma tanta gente mi dice, oltre che dovrei leggerlo, che lui sostiene che se mi dimentico qualche cosa da qualche parte vuol dire che non la volevo più, che non ne avevo più bisogno e il mio cervello ha volutamente accantonato quella cosa.<br />
Ma secondo me non è vero.<br />
Io alle poche cose che ho perso nell'arco di quest'anno ero molto legato, e siccome me le sono segnate per bene, eccovi la lista delle mie cose che, chissà, forse come le cose dell'Ariosto, sono finite sulla Luna:<br />
<br />
- un borsalino scozzese, color verde, grigio e marrone con linee rosse e blu, usato o vintage come si dice adesso. Ricordo benissimo il giro di tutte le bancarelle in montagnola a Bologna un autunno di molti anni fa, in compagnia di un'amica comune che mi parlava di te e alla fine della giornata l'unico cappello che mi piaceva era anche l'unico della mia taglia. L'ultimo ricordo che ho di lui è che l'ho lanciato in fondo alla macchina mentre guidavo e ridevamo per qualche dialogo surreale che avevi captato nel centro estetico.<br />
<br />
- un frisbee calibrato, peso centosettantacinque grammi. "Da campionati del mondo. Mi hanno detto che li fanno a Rimini ogni anno." mi aveva detto quello che me l'ha venduto alla città del Sole. Ed era giallo, bello rotondo e grande come il sole di giugno. L'avevo testato perfino sulla lunghezza della piazza grande. Un tiro impossibile ma davo la colpa a me, lui, il frisbee ce l'avrebbe fatta se fosse stato lanciato da quei campioni che si trovano a Rimini ogni anno. L'avevo portato con me in Catalogna, quando siamo andati a trovare i tuoi amici che si sposavano. Eravamo una trentina, noi emiliani, e ci riconoscevano subito, mica per le facce o per come eravam vestiti ma perché la fattoria educativa dove abbiamo festeggiato gli sposi per tre giorni era bellissima, piena di animali, e di verde, e c'era pure un campo da calcio (dove con onore abbiamo strappato una vittoria in rimonta cinque a quattro) ma proprio lì accanto passava una galleria della TAV spagnola: un treno velocissimo e roboante, ogni tre ore circa. Noi emiliani cercavamo di restare sereni, ma i primi due secondi, quelli del rombo, avevamo tutti le facce di chi sta per essere investito sulle strisce pedonali.<br />
Il frisbee l'ho lasciato a disposizione di tutti. Una mattina era scomparso. Forse adesso se lo stanno lanciando lo gnu e lo struzzo.<br />
<br />
- una piuma di fagiana (è una piuma di media grandezza, marroncina, bianca e beige) che ho visto lanciarsi e sfracellarsi sotto una multipla davanti a me (l'ho citata in questa lista <a href="http://precipitatoilleso.blogspot.it/2012/10/la-lista-del-lunedi-2-in-macchina.html" target="_blank">qua</a>). Ce l'avevo in macchina quando ci hanno chiamati dall'ospedale per dirci che era ora, e ricordo benissimo di averla presa con me, per donarla, per metterla tra le mani del nonno, cacciatore nato, augurandogli il Walhalla al posto di un paradiso per astemi e non fumatori.<br />
Ricordo tutto di quel giorno, dei giorni prima, dei giorni dopo, delle notti.<br />
Ho tutto di quei giorni, ma quella piuma non c'è più.Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-17348754734287387872013-05-06T14:28:00.000+02:002013-05-06T15:07:03.756+02:00La lista del lunedì: A parità di merito<br />
<i>Le categorie di cittadini che nei pubblici concorsi hanno preferenza a parità di merito e a </i><i>parità di titoli sono appresso elencate. A parità di merito i titoli di preferenza sono:</i><br />
<i><br /></i>
<i>1. Gli insigniti di medaglia al valor militare;</i><br />
<i>2. I mutilati ed invalidi di guerra ex-combattenti;</i><br />
<i>3. I mutilati ed invalidi per fatto di guerra;</i><br />
<i>4. I mutilati ed invalidi per servizio nel settore pubblico e privato;</i><br />
<i>5. Gli orfani di guerra;</i><br />
<i>6. Gli orfani dei caduti per fatto di guerra;</i><br />
<i>7. Gli orfani dei caduti per servizio nel settore pubblico e privato;</i><br />
<i>8. I feriti in combattimento;</i><br />
<i>9. Gli insigniti di croce di guerra o di altra attestazione speciale di merito di guerra, nonché i capi </i><i>di famiglie numerose;</i><br />
<i>10. I figli dei mutilati e degli invalidi di guerra ex-combattenti;</i><br />
<i>11. I figli dei mutilati e degli invalidi per fatto di guerra;</i><br />
<i>12. I figli dei mutilati e degli invalidi per servizio nel settore pubblico e privato;</i><br />
<i>13. I genitori vedovi non risposati e le sorelle ed i fratelli vedovi o non sposati dei caduti in guerra;</i><br />
<i>14. I genitori vedovi non risposati e le sorelle ed i fratelli vedovi o non sposati dei caduti per fatto di </i><i>guerra;</i><br />
<i>15. I genitori vedovi non risposati e le sorelle e i fratelli vedovi o non sposati dei caduti per servizio </i><i>nel settore pubblico e privato;</i><br />
<i>16. Coloro che abbiano prestato servizio militare come combattenti;</i><br />
<i>17. Coloro che abbiano prestato lodevole servizio a qualunque titolo, per non meno di un anno</i><br />
<i>nell’amministrazione che ha indetto la selezione;</i><br />
<i>18. I coniugati e i non coniugati con riguardo al numero dei figli a carico;</i><br />
<i>19. Gli invalidi ed i mutilati civili;</i><br />
<i>20. Militari volontari delle Forze Armate congedati senza demerito al termine della ferma o </i><i>rafferma.</i><br />
<i><br /></i>
Le persone al punto 19 non riesco a immaginarmele se non graffettate alla scrivania o imprigionate nella fotocopiatrice, ma so che sbaglio.<br />
Fare una graduatoria delle persone al punto 8 con tanto di visita medica davanti alla commissione esaminatrice sarebbe formalmente corretto, un pochino surreale e certamente grottesco, ma tanto sono quelle al punto 17 quelle che ti fregano.Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-13650302076643637742013-04-25T09:00:00.000+02:002013-04-25T09:00:11.354+02:00La lista del lunedì (speciale): Nomi di battaglia In occasione del 25 Aprile, sfogliando le schede della Brigata Aristide, operante tra Carpi, Novi, Fossoli, Migliarina, Budrione, Rovereto sul Secchia e Cortile vi propongo una lista particolare, di 68 nomi, in onore dei 68 anni dalla Liberazione:<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
Fedora</div>
<div style="text-align: center;">
Zorro</div>
<div style="text-align: center;">
Gaudì</div>
<div style="text-align: center;">
Birra</div>
<div style="text-align: center;">
Bomba</div>
<div style="text-align: center;">
Rufus</div>
<div style="text-align: center;">
Fragranza</div>
<div style="text-align: center;">
Caronte</div>
<div style="text-align: center;">
Mirta</div>
<div style="text-align: center;">
Darvin</div>
<div style="text-align: center;">
Bello</div>
<div style="text-align: center;">
Caruso</div>
<div style="text-align: center;">
Volpe</div>
<div style="text-align: center;">
Kira</div>
<div style="text-align: center;">
Vespuccia</div>
<div style="text-align: center;">
Tell</div>
<div style="text-align: center;">
Sputafuoco</div>
<div style="text-align: center;">
Benur</div>
<div style="text-align: center;">
Panico</div>
<div style="text-align: center;">
Vivianna</div>
<div style="text-align: center;">
Ermes</div>
<div style="text-align: center;">
Panòcia (Pannocchia)</div>
<div style="text-align: center;">
Tuono</div>
<div style="text-align: center;">
Gisella</div>
<div style="text-align: center;">
Fritz</div>
<div style="text-align: center;">
Piopa (Pioppo)</div>
<div style="text-align: center;">
Baracca</div>
<div style="text-align: center;">
Aurora</div>
<div style="text-align: center;">
Mamma</div>
<div style="text-align: center;">
Ornitorinco</div>
<div style="text-align: center;">
Fanfulla</div>
<div style="text-align: center;">
Vittoria</div>
<div style="text-align: center;">
Bebi</div>
<div style="text-align: center;">
Olmo</div>
<div style="text-align: center;">
Madama</div>
<div style="text-align: center;">
Robinson</div>
<div style="text-align: center;">
Prurito</div>
<div style="text-align: center;">
Medoro</div>
<div style="text-align: center;">
Struzzo</div>
<div style="text-align: center;">
Teppista</div>
<div style="text-align: center;">
Aldina</div>
<div style="text-align: center;">
Rosina</div>
<div style="text-align: center;">
Orchidea</div>
<div style="text-align: center;">
Bif</div>
<div style="text-align: center;">
Nuvolari</div>
<div style="text-align: center;">
Minerva</div>
<div style="text-align: center;">
Papaia</div>
<div style="text-align: center;">
Battagliero</div>
<div style="text-align: center;">
Lola</div>
<div style="text-align: center;">
Fiamma</div>
<div style="text-align: center;">
Giolli</div>
<div style="text-align: center;">
Tobruk</div>
<div style="text-align: center;">
Coca</div>
<div style="text-align: center;">
Stop</div>
<div style="text-align: center;">
Tom Mix</div>
<div style="text-align: center;">
Mira</div>
<div style="text-align: center;">
Robespierre</div>
<div style="text-align: center;">
Limpido</div>
<div style="text-align: center;">
Ciarlician</div>
<div style="text-align: center;">
Cemento</div>
<div style="text-align: center;">
Vivo</div>
<div style="text-align: center;">
Brenno</div>
<div style="text-align: center;">
Sbafi</div>
<div style="text-align: center;">
Spezzacatene</div>
<div style="text-align: center;">
Radames</div>
<div style="text-align: center;">
Frà Diavolo</div>
<div style="text-align: center;">
Aramis</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
e <a href="http://scheggediliberazione.wordpress.com/2010/09/06/l%E2%80%99impresa-di-mio-nonno/" target="_blank">Stefano</a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-NPE0qLWggEg/UXhvv6xPlwI/AAAAAAAAAM8/pTeSwrkJM7k/s1600/SAM_0020.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-NPE0qLWggEg/UXhvv6xPlwI/AAAAAAAAAM8/pTeSwrkJM7k/s320/SAM_0020.JPG" width="240" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
Buona Liberazione</div>
<br />
<br />Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8489669121619028082.post-35062938752315973102013-03-25T11:33:00.001+01:002013-03-25T11:33:03.848+01:00La lista del lunedì: James Ellroy's Top Ten of Noir<br />
<ol>
<li>Dashiell Hammett, <i>Red Harvest - Piombo e sangue</i>, Guanda</li>
<li>James M. Cain, <i>Double Indemnity - La Morte paga doppio</i>, Adelphi</li>
<li>Don De Lillo, <i>Libra - Libra</i>, Einaudi</li>
<li>Ross MacDonald, <i>The Chill - Il Delitto non invecchia</i>, i classici del giallo mondandori n° 248</li>
<li>Joseph Wambaugh, <i>The Choirboys - I Ragazzi del coro</i>, Einaudi</li>
<li>Edward Bunker, <i>No Beast, So Fierce - Come una bestia feroce</i>, Einaudi</li>
<li>Thomas Harris, <i>Red Dragon - Drago Rosso</i>, Mondadori</li>
<li>Meyer Levin, <i>Compulsion</i></li>
<li>George V. Higgins, <i>The Digger's game</i></li>
<li>John Gregory Dunne, <i>True Confessions</i></li>
</ol>
<div>
Top ten riportata su <i>La Storia del Noir</i>, Fabio Giovannini, Castelvecchi, 2000. Fonte originale: la rivista Crime Time, n. 6, 1996.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Perché sto leggendo materiale storiografico e critico sul Noir? curiosi, eh?</div>
<div>
Perché giovedì 28, questo giovedì, leggiamo ad alta voce una piccola selezione del meglio del Noir presso la <b>biblioteca Campori di Soliera</b> (Mo) alle ore <b>19</b> e dopo il documentario <b>Voci in nERo</b> che sarà proiettato alle <b>21</b> al <b>Cinema Teatro Italia</b> daremo vita a un piccolo reading chiamato <b>La Scala Senza Cima</b>. (<a href="http://www.artivivehabitat.it/2012/voci-in-nero/">http://www.artivivehabitat.it/2012/voci-in-nero/</a>)</div>
<div>
Ingresso gratuito.</div>
<div>
Saremo in tre. Lui, lei e l'altro.</div>
<div>
Il sottoscritto, Stefania Delia Carnevali (l'attrice vera) e Marco Manicardi (socio barabbista che mi supporta nell'impresa).</div>
<div>
Ho rispolverato il trench burberry e le calibro 9.</div>
<div>
Quando arrivate dite pure che vi manda Sam. </div>
Carlo Dulinizohttp://www.blogger.com/profile/05221887243158246947noreply@blogger.com0