lunedì 25 novembre 2013

Good Morning Kafka! (4)

Il Prossimo Villaggio

Mio nonno diceva sempre: «La vita è straordinariamente corta. Ora, nel ricordo, mi si raggrinza a tal punto che, per esempio, non riesco quasi a capire come possa un giovane decidersi ad andare a cavallo fino al prossimo villaggio senza temere che perfino lo spazio di tempo, in cui si svolge una vita comune e felice, possa bastare anche in minima parte a una simile cavalcata».

lunedì 18 novembre 2013

Good Morning Kafka! (3)

Poseidone

Poseidone era seduto al suo tavolo di lavoro e faceva i conti. 
L'amministrazione di tutte le acque gli procurava una mole immensa di cose da fare. Avrebbe potuto trovare validi aiuti e ne aveva già moltissimi, ma prendeva molto sul serio il suo ufficio, e alla fine rifaceva da solo tutti i conti, rendendo inutili gli sforzi di chi lo aiutava.
Non si può dire che questo lavoro gli procurasse piacere, lo eseguiva soltanto perché gli era stato imposto. Anzi più volte aveva chiesto, diceva lui, un lavoro più allegro, ma ogni volta che gli facevano offerte diverse, finiva sempre per sentirsi più adatto al ruolo che gli era stato assegnato. Non si poteva certo assegnargli un determinato mare, ad esempio il mar nero; a parte che anche qui la parte contabile era sempre presente, solo più meschina, il grande Poseidone non poteva avere altro che un posto di controllo, dirigenziale. E quando gli si offriva un posto fuori dall'acqua, la sola idea lo faceva star male, l'afflato divino si scompigliava, il bronzeo torace si comprimeva. D'altra parte le sue lamentele non erano prese sul serio; quando un potente assilla, bisogna fingere di accontentarlo anche nei casi più disperati; e nessuno osava immaginare di esonerarlo dal suo ufficio poiché fin dalle origini era stato destinato a fare il dio dei mari e così bisognava continuare.
Si irritava sopratutto, e questa era il principale motivo di malcontento lavorativo, quando gli riferivano l'idea che la gente si faceva di lui, raggiante, regale, a cavallo delle onde, armato di tridente e corona di corallo. Invece lui se ne stava tutto il tempo negli abissi, sempre a far conti. Una rapida convocazione ogni tanto alla sede di Giove  era l'unica interruzione a quella quotidiana monotonia, anche se da quelle brevi escursioni ritornava per lo più furibondo. Così  per la fretta di salire all'Olimpo i mari li vedeva appena di sfuggita e percorsi nella loro interezza non lo aveva fatto mai. Diceva sempre che per farlo aspettava la fine del mondo; era sicuro infatti che, nell'imminenza della fine, dopo aver riscontrato l'ultimo calcolo, avrebbe trovato un momento per fare in fretta un piccolo tour.

lunedì 11 novembre 2013

Good Morning Kafka! (2)

Favoletta
 
 
"Ahimè" disse il topo "il mondo diventa ogni giorno più stretto. Prima era così largo che mi faceva quasi paura, correvo ed ero felice di vedere alla fine spuntare muri a destra e sinistra in lontananza, ma ora questi lunghi muri si avvicinano tra loro così in fretta che sono già nell'ultima stanza e lì, nell'angolo, c'è la trappola nella quale cadrò."
"Non hai che da correre dall'altra parte" disse il gatto, e se lo mangiò.
 

lunedì 4 novembre 2013

Good Morning Kafka! (1)

La Gita in Montagna

"Non lo so" dissi quasi senza voce " non lo so. Se nessuno viene, non viene nessuno, appunto. Io, c'è da dire, non ho fatto male mai a nessuno e nessuno l'ha mai fatto a me, però non c'è chi mi voglia aiutare. Proprio nessuno. Ma non è così. Solo che nessuno mi aiuta, altrimenti proprio Nessuno sarebbe bello. E farei di buon grado - perché no? - una gita in compagnia di tanti Nessuno. Naturalmente in montagna, non è vero? Già li vedo questi Nessuno che si accalcano uno sull'altro con tutte quelle braccia intrecciate e allungate di traverso, e quei piedi, divisi appena da piccoli passi.
Sia chiaro, sono tutti in frac.
Andiamo così alla buona, il vento passa tra le fessure che lasciamo mentre scaliamo compatti. Testa, polmoni, gambe, anche il collo si sente più libero in mezzo ai monti! È un miracolose non si canta."

Questa nuova rubrichetta, che ci accompagnerà fino alla fine dell'anno, ha due propositi: 
a) farvi fare un sorriso muto di lunedì mattina
b) ribadire ancora una volta (altri più bravi di me l'hanno già spiegato) che l'aggettivo Kafkiano comprende anche situazioni umoristiche, affettuose e molto umane, come la vita di Kafka appunto.