ovvero Due fratelli nel cuore della Daneskia, per tacer dei Curdi*
Sul bellissimo sito di viaggi No Borders Magazine mi hanno pubblicato il reportage di un viaggio a febbraio nella capitale della Daneskia con mio fratello (autore delle foto): La regola dell'acca
*I Curdi li abbiamo trovati sia all'arrivo con una manifestazione pro-Ocalan per le strade della città, che sulla via del ritorno, dentro l'aeroporto, mentre cercavano di sensibilizzare i Daneski sul tema dei migranti. True Story.
Precipitato illeso
dal blogger precedentemente conosciuto come Carlo Dulinizo
venerdì 10 giugno 2016
La regola dell'acca
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giovedì 31 dicembre 2015
L'Orso Sciocchino o Le Gioie dell'Autoproduzione
Driin, driin, driin
(rispondo)
- Buongiorno, Mondadori Edicolé, mi dica.
(una voce anziana, ma gioviale e giovanile, che non si lascia interrompere, tanto si è preparata bene la frase)
- Buongiorno, è la Mondadori libri? Sono una signora vedova di settantacinque anni, ho scritto una bella fiaba che si chiama l'Orso Sciocchino e vorrei sapere se volete pubblicarla, perché io soldini non ne ho.
- Signora, guardi, noi siamo una libreria, la libreria della Mondadori qui a Reggio Emilia...
- E siete quelli che fanno i libri!
- No signora, siamo una libreria ma non siamo una casa editrice. La casa editrice è a Milano, qui vendiamo libri. Anche altri libri, ma ci riforniamo da loro per avere i loro libri, ma anche tutti gli altri libri. Non so se le è chiaro il meccanismo...
- Uhm...che strano, quella del dodiciquaranta (vedi Pronto Pagine Bianche della Tim) mi ha dato il vostro numero.
- Ecco, quelli della Tim si sono sbagliati signora, e io il numero della casa editrice della Mondadori non ce l'ho, altrimenti glielo darei, si figuri.
- Davvero? E allora come faccio?!
- Non saprei signora, mi scusi ma sono da solo e devo aiutare i clienti qui davanti, buona fortuna per la sua fiaba, buona giornata.
- Grazie, anche a lei...
click.
click.
tre minuti dopo
Driin, driin
- Buongiorno, Mondadori Edicolé, mi dica.
- Buongiorno... Ma è ancora lei? mi scusi sa, ma quella del dodiciquaranta mi ha dato un numero, che pensavo fosse diverso, e invece è sempre il suo. Sono la signora dell'Orso Sciocchino, si ricorda? mi può aiutare?
- Buongiorno signora, certo che l'ho riconosciuta. Un attimo che sistemo due cose e l'aiuto
[...]
- Pronto, è ancora in linea signora?
- Sì!
- Dunque, se posso darle un consiglio, lei è delle nostre parti giusto?
- Sì, son di Campagnola.
- Allora, le do i numeri di qualche casa editrice locale, qui vicino, che possa essere interessata. Quelli là a Milano, è lontano, se deve andare a presentargli la fiaba deve fare molta strada, c'è freddo... attenda un momento.
[...]
- Signora, le ho trovato tre numeri di telefono. Ha da segnare?
- Sì!
- Bene, partiamo. La casa editrice A. telefono zerocinqueduedue ecc ecc, questi son di Reggio, se è una storia locale, son sicuramente interessati. Oppure c'è la M., telefono zerocinqueduede ecc ecc, anche questi di Reggio, sono molto piccoli ma sono specializzati in libri per bambini e magari la sua fiaba li interessa. E poi c'è la D. telefono zerocinqueduedue ecc ecc, loro son sempre di Reggio, si occupano principalmente di saggistica, ma mai dire mai...segnate tutte?
- Sì!
- Bene. Signora, di nuovo, buona giornata, a lei e all'Orso Sciocchino.
- Grazie mille, è stato gentilissimo, speriamo bene e buona giornata anche a lei.
click.
click.
cinque minuti dopo
Driin
- Mondadori Edicolé, dica pure.
- Buongiorno giovanotto, son sempre la signora di prima...
(qui non dico niente ma sto sorridendo)
- ...La ringrazio tanto per i numeri, la cortesia e la pazienza, ma... non avreste modo di fare le cose lì da voi? A me basta che facciate le fotocopie dei fogli, conosco una ragassuola che ci farebbe le illustrazioni, e poi mettiamo il libro in biblioteca, non voglio mica venderlo, così i bimbi possono venire a leggerlo per le feste...
- Capisco benissimo signora... provi a sentire dalla sua biblioteca, è di Campagnola giusto? Vada a sentire da loro se possono fare una cosa così. Non dovrebbe essere difficile. Noi non possiamo aiutarla in questo caso. Spero tanto di vedere l'Orso Sciocchino da qualche parte, in futuro. Di nuovo, buona fortuna e buona giornata.
- Buona giornata anche a lei, giovanotto, e grazie ancora per la pazienza e la cortesia.
- Grazie a lei.
click.
click.
Non so come si chiama (mi son dimenticato di chiederglielo), non ho letto una riga dell'Orso Sciocchino ma è già la mia autrice preferita di libri per l'infanzia.
(rispondo)
- Buongiorno, Mondadori Edicolé, mi dica.
(una voce anziana, ma gioviale e giovanile, che non si lascia interrompere, tanto si è preparata bene la frase)
- Buongiorno, è la Mondadori libri? Sono una signora vedova di settantacinque anni, ho scritto una bella fiaba che si chiama l'Orso Sciocchino e vorrei sapere se volete pubblicarla, perché io soldini non ne ho.
- Signora, guardi, noi siamo una libreria, la libreria della Mondadori qui a Reggio Emilia...
- E siete quelli che fanno i libri!
- No signora, siamo una libreria ma non siamo una casa editrice. La casa editrice è a Milano, qui vendiamo libri. Anche altri libri, ma ci riforniamo da loro per avere i loro libri, ma anche tutti gli altri libri. Non so se le è chiaro il meccanismo...
- Uhm...che strano, quella del dodiciquaranta (vedi Pronto Pagine Bianche della Tim) mi ha dato il vostro numero.
- Ecco, quelli della Tim si sono sbagliati signora, e io il numero della casa editrice della Mondadori non ce l'ho, altrimenti glielo darei, si figuri.
- Davvero? E allora come faccio?!
- Non saprei signora, mi scusi ma sono da solo e devo aiutare i clienti qui davanti, buona fortuna per la sua fiaba, buona giornata.
- Grazie, anche a lei...
click.
click.
tre minuti dopo
Driin, driin
- Buongiorno, Mondadori Edicolé, mi dica.
- Buongiorno... Ma è ancora lei? mi scusi sa, ma quella del dodiciquaranta mi ha dato un numero, che pensavo fosse diverso, e invece è sempre il suo. Sono la signora dell'Orso Sciocchino, si ricorda? mi può aiutare?
- Buongiorno signora, certo che l'ho riconosciuta. Un attimo che sistemo due cose e l'aiuto
[...]
- Pronto, è ancora in linea signora?
- Sì!
- Dunque, se posso darle un consiglio, lei è delle nostre parti giusto?
- Sì, son di Campagnola.
- Allora, le do i numeri di qualche casa editrice locale, qui vicino, che possa essere interessata. Quelli là a Milano, è lontano, se deve andare a presentargli la fiaba deve fare molta strada, c'è freddo... attenda un momento.
[...]
- Signora, le ho trovato tre numeri di telefono. Ha da segnare?
- Sì!
- Bene, partiamo. La casa editrice A. telefono zerocinqueduedue ecc ecc, questi son di Reggio, se è una storia locale, son sicuramente interessati. Oppure c'è la M., telefono zerocinqueduede ecc ecc, anche questi di Reggio, sono molto piccoli ma sono specializzati in libri per bambini e magari la sua fiaba li interessa. E poi c'è la D. telefono zerocinqueduedue ecc ecc, loro son sempre di Reggio, si occupano principalmente di saggistica, ma mai dire mai...segnate tutte?
- Sì!
- Bene. Signora, di nuovo, buona giornata, a lei e all'Orso Sciocchino.
- Grazie mille, è stato gentilissimo, speriamo bene e buona giornata anche a lei.
click.
click.
cinque minuti dopo
Driin
- Mondadori Edicolé, dica pure.
- Buongiorno giovanotto, son sempre la signora di prima...
(qui non dico niente ma sto sorridendo)
- ...La ringrazio tanto per i numeri, la cortesia e la pazienza, ma... non avreste modo di fare le cose lì da voi? A me basta che facciate le fotocopie dei fogli, conosco una ragassuola che ci farebbe le illustrazioni, e poi mettiamo il libro in biblioteca, non voglio mica venderlo, così i bimbi possono venire a leggerlo per le feste...
- Capisco benissimo signora... provi a sentire dalla sua biblioteca, è di Campagnola giusto? Vada a sentire da loro se possono fare una cosa così. Non dovrebbe essere difficile. Noi non possiamo aiutarla in questo caso. Spero tanto di vedere l'Orso Sciocchino da qualche parte, in futuro. Di nuovo, buona fortuna e buona giornata.
- Buona giornata anche a lei, giovanotto, e grazie ancora per la pazienza e la cortesia.
- Grazie a lei.
click.
click.
Non so come si chiama (mi son dimenticato di chiederglielo), non ho letto una riga dell'Orso Sciocchino ma è già la mia autrice preferita di libri per l'infanzia.
lunedì 2 novembre 2015
Lo scaffale dei mattoni
C'ho uno scaffale in camera che non ce la fa più, me lo sento.
a) A differenza degli altri gruppi di lettura, il libro deve essere un conclamato mattone, un classico ormai dormiente che superi in scioltezza le cinquecento pagine, uno di quei libri che Paolo Nori definisce gli inabbracciabili, testi che una persona da sola non riesce a comprendere, ma che forse tutti insieme, come succede per i Baobab, riusciremo a cingere con una catena umana.
b) Quando ci ritroveremo per regolare gli interventi tra partecipanti vale una citazione: Io non sopporto le persone che riescono a parlare per più di sette minuti di fila. Daniil Charms
c) La cadenza con cui ci ritroveremo, poiché dobbiamo affrontare dei tomi impegnativi, sarà oltre il mese. Sarà di 47 giorni, ovvero 40 giorni e una settimana, e il gruppo lo chiamerei "della Bibiana" per via che da lei deriva il proverbio e anche perché vorrei ci trovassimo la prima volta il 2 dicembre: https://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Bibiana Ma il nome possiamo anche cambiarlo, eh.
Se siete interessati mandate una email a lucazirondoli (tuttoattaccato) chiocciola gmail punto com, ma anche se avete suggerimenti, idee, esempi da segnalare di esperienze identiche o simili.
Nell'arco delle prossime due settimane raccoglierò le adesioni, cercherò di trovare un posto che vada bene a tutti e ve lo comunicherò.
IMPORTANTE: Se, come spero e temo, arriveranno segnalazioni d'interesse anche da chi vive fuori dall'Emilia, col loro consenso, metterò in contatto i lettori di mattoni della stessa zona o regione così da favorire la formazione di altri gruppi di lettura che leggano robe da soffocare il petto, testualmente.
Al primo incontro faremo conoscenza, decideremo quali regole darci e quale libro scegliere per il prossimo appuntamento.
È quello sopra la scrivania da dove scrivo sul pc, è il ripiano più alto.
Non ce la fa più perché non c'ha più nemmeno un angolino dove fare accomodare la polvere, tanto è colmo e ripieno di libroni giganti.
Guerra e Pace di Tolstoj, Le benevole di Littell, Fratelli d'Italia d'Arbasino, Dottor Zivago di Pasternak, la Trilogia del Nord di Céline, l'Arcobaleno della Gravità di Pynchon, il Petalo Cremisi e il Bianco di Faber, l'immancabile Recherche di Proust e tanti altri ancora...
E dunque, per cominciare a dare sollievo allo scaffale (la cui possibile e immediata vendetta potrebbe essere farmi cadere sul coppino Infinite Jest, proprio qui, adesso, mentre scrivo) ma anche per affrontare e finalmente attraversare questi meravigliosi tomoni, acquistati in euforici momenti di previsto e miraggiato tempo libero, come le oasi del deserto, propongo a chiunque mi legga la creazione un gruppo di lettura (ma possono nascerne anche molti) basato su tre elementi fondanti:
b) Quando ci ritroveremo per regolare gli interventi tra partecipanti vale una citazione: Io non sopporto le persone che riescono a parlare per più di sette minuti di fila. Daniil Charms
c) La cadenza con cui ci ritroveremo, poiché dobbiamo affrontare dei tomi impegnativi, sarà oltre il mese. Sarà di 47 giorni, ovvero 40 giorni e una settimana, e il gruppo lo chiamerei "della Bibiana" per via che da lei deriva il proverbio e anche perché vorrei ci trovassimo la prima volta il 2 dicembre: https://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Bibiana Ma il nome possiamo anche cambiarlo, eh.
Se siete interessati mandate una email a lucazirondoli (tuttoattaccato) chiocciola gmail punto com, ma anche se avete suggerimenti, idee, esempi da segnalare di esperienze identiche o simili.
Nell'arco delle prossime due settimane raccoglierò le adesioni, cercherò di trovare un posto che vada bene a tutti e ve lo comunicherò.
IMPORTANTE: Se, come spero e temo, arriveranno segnalazioni d'interesse anche da chi vive fuori dall'Emilia, col loro consenso, metterò in contatto i lettori di mattoni della stessa zona o regione così da favorire la formazione di altri gruppi di lettura che leggano robe da soffocare il petto, testualmente.
Al primo incontro faremo conoscenza, decideremo quali regole darci e quale libro scegliere per il prossimo appuntamento.
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lunedì 16 febbraio 2015
Lanugine: lacerti di letteratura ombelicale (tris)
Io, comunque, forse mi sembra, non lo so, che poi c'è da sentire, c'è da capire, ma però, secondo me, credo proprio che sto sbagliando tutto.
(Lanugine era una rubrica giornaliera dell'anno 2013 per il mese di febbraio composta da ventisette pensieri miei e una citazione più una extra nel 2014. Come già scrissi l'anno scorso, Lanugine è una delle poche cose che ho scritto e che a distanza di tempo riesce ancora a farmi ridere e sorprendere, di me e del mondo. Come dicono su wikipedia, la Lanugine è assolutamente innocua e non richiede, grossomodo, azioni correttive.)
(Lanugine era una rubrica giornaliera dell'anno 2013 per il mese di febbraio composta da ventisette pensieri miei e una citazione più una extra nel 2014. Come già scrissi l'anno scorso, Lanugine è una delle poche cose che ho scritto e che a distanza di tempo riesce ancora a farmi ridere e sorprendere, di me e del mondo. Come dicono su wikipedia, la Lanugine è assolutamente innocua e non richiede, grossomodo, azioni correttive.)
mercoledì 24 dicembre 2014
Cartoline di auguri: una storiella natalizia
Richard non riceveva molte cartoline di auguri, certo non quante ne spediva: che non erano mai meno di una dozzina. Al momento ne aveva una sola sul caminetto, ed era quella dei vicini della porta accanto, una rumorosa famiglia con la quale normalmente lui e Miles non avevano contatti di sorta.
Non sapeva nemmeno i nomi, visto che la cartolina si limitava a un "Buon Natale - da Tutti Noi del 49 a Tutti Voi del 48". Quest'anno, così come l'anno precedente, Richard aveva prontamente ricambiato con una cartolina di "Buon Natale - Da Tutti Noi del 48 a Tutti Voi del 49". Richard sapeva che anche gli altri suoi vicini della porta accanto ricevevano una cartolina, indirizzata a Tutti Voi del 47 da Tutti Noi del 49, per cui non sapeva mai se fosse il caso di mandare una cartolina a Tutti Loro del 47 da Tutti Noi del 48, tanto più che li sapeva particolarmente rapidi nel ricambiare la gentilezza con una cartolina a Tutti Voi del 49 da Tutti Noi del 47.
In ogni caso Richard non scambiava mai verbo con la rumorosa famigliola della porta accanto.
Mesi dopo, rincasando sul far della sera, trovò il loro appartamento che pullulava di poliziotti e infermieri. In un suicidio di gruppo, il padre aveva sparato alla moglie, al figlio e alla figlia, inifine s'era sparato lui. Lasciarono un bigliettino così concepito: "Addio Mondo Crudele - da Tutti Noi del 49".
Jonathan Coe, L'amore non guasta, trad. Domenico Scarpa, Feltrinelli, pp. 39-40
Non sapeva nemmeno i nomi, visto che la cartolina si limitava a un "Buon Natale - da Tutti Noi del 49 a Tutti Voi del 48". Quest'anno, così come l'anno precedente, Richard aveva prontamente ricambiato con una cartolina di "Buon Natale - Da Tutti Noi del 48 a Tutti Voi del 49". Richard sapeva che anche gli altri suoi vicini della porta accanto ricevevano una cartolina, indirizzata a Tutti Voi del 47 da Tutti Noi del 49, per cui non sapeva mai se fosse il caso di mandare una cartolina a Tutti Loro del 47 da Tutti Noi del 48, tanto più che li sapeva particolarmente rapidi nel ricambiare la gentilezza con una cartolina a Tutti Voi del 49 da Tutti Noi del 47.
In ogni caso Richard non scambiava mai verbo con la rumorosa famigliola della porta accanto.
Mesi dopo, rincasando sul far della sera, trovò il loro appartamento che pullulava di poliziotti e infermieri. In un suicidio di gruppo, il padre aveva sparato alla moglie, al figlio e alla figlia, inifine s'era sparato lui. Lasciarono un bigliettino così concepito: "Addio Mondo Crudele - da Tutti Noi del 49".
Jonathan Coe, L'amore non guasta, trad. Domenico Scarpa, Feltrinelli, pp. 39-40
mercoledì 12 novembre 2014
Descriviti in cinque righe (bis)
Vado in giro con una bussola-metro-apribottiglie- cacciavite-lented' ingrandimento, che può sempre servire.
Vado in giro con una castagna, che dicono che tiene lontano il raffreddore.
Vado in giro con un cerotto bianco, che non si sa mai.
Vado in giro con un vecchio bottone, e qui non lo so.
Vado in giro.
Questo è uno dei compiti della scuola di scrittura emiliana, che consiglio a tutti di fare, una volta ogni tanto.
(c'hanno pure fatto un libro)
giovedì 28 agosto 2014
Facciamo che m'impegno
A settembre, tra pochissimi giorni, esce un libro.
Si chiama, prendete il respiro perché è un titolo lunghissimo, l'avete preso? bene: Scuola elementare di scrittura emiliana per non frequentanti (con esercizi svolti).
Contiene delle lezioni di quello che fu il maestro unico della scuola di scrittura, Paolo Nori, e degli esercizi già svolti, che son quelli degli allievi, e un paio sono i miei (non ricordo però quali).
La prima presentazione, siccome la casa editrice è la Corraini edizioni, che è di Mantova, la fanno a Mantova giovedì 4 settembre, alle 15, nel cortile dell'archivio di stato, che c'è il Festival Letteratura.
Che a pensarci bene, io, al Festival Letteratura a Mantova, mai stato, anche se son trenta-quaranta chilometri da dove abito, che ci son stato mille volte e anche un po' a caso, che c'è una via d'ingresso con la macchina che se ci arrivi la sera ti sembra di andare verso il castello delle fiabe, mentre che se ci arrivi in treno, quando ti fermi e sei in stazione intorno vedi tutti quegli specchi d'acqua e ti dici Siam già arrivati al mare?, e comunque, ogni anno da quando c'è, al Festival Letteratura non riesco mai ad andarci.
Allora,quest'anno, facciamo che m'impegno e ci vado.
sabato 1 febbraio 2014
Lanugine: lacerti di letteratura ombelicale (extra)
Oggi, a fine pranzo, mentre aspettiamo il caffè, mia madre che dice Ti ricordi quel periodo là... che leggevi sempre quei poeti cupi, quei francesi? Io ti avevo nascosto la corda da scout (leggi: da trekking) per paura che... (segue gesto esplicativo)
(Lanugine era una rubrica giornaliera dell'anno passato per il mese di febbraio composta da ventisette pensieri miei e una citazione. Questo piccolo extra è un tributo a una delle poche cose che ho scritto e che a distanza di un anno riesce ancora a farmi ridere e sorprendere, di me e del mondo. Come dicono su wikipedia, la Lanugine è assolutamente innocua e non richiede, grossomodo, azioni correttive. )
(Lanugine era una rubrica giornaliera dell'anno passato per il mese di febbraio composta da ventisette pensieri miei e una citazione. Questo piccolo extra è un tributo a una delle poche cose che ho scritto e che a distanza di un anno riesce ancora a farmi ridere e sorprendere, di me e del mondo. Come dicono su wikipedia, la Lanugine è assolutamente innocua e non richiede, grossomodo, azioni correttive. )
lunedì 30 dicembre 2013
La lista del lunedì: libri letti nel 2013
Michail Bulgakov, Morfina, Passigli
Robert Louis Stevenson, L'Arte della scrittura, Mattioli 1885
Gianni Rodari, Grammatica della fantasia, Einaudi
:duepunti,
Werner Herzog, Sentieri nel ghiaccio, Guanda
Cesare Zavattini, Parliamo tanto di me, Bompiani
Cesare Zavattini, I poveri sono matti, Bompiani
Cesare Zavattini, Io sono il diavolo, Bompiani
Ilja Ehrenburg, Viaggio attraverso la giungla d'Europa, E. GI. TI.
Raymond Carver, Il mestiere di scrivere, Einaudi
Ugo Cornia, Scritti d'impegno incivile, Quodlibet
Giuseppe Ferrandino, Pericle il nero, Adelphi
Azael, Favola d'amore triste per malati di mente, autoprodotto
Fulvio e Carla Abate, Le avventure di Super Trappi, :duepunti edizioni
Marino Magliani, La ricerca del legname, :duepunti edizioni
Vanni Santoni, Tutti i ragni, :duepunti edizioni
W. H. Auden, La verità, vi prego, sull'amore, Adelphi
Guillaume Apollinaire, Bestiario o Corteggio d'Orfeo, Guanda
Viktor Sklovskij, La mossa del cavallo, De Donato
Viktor Sklovskij, Il mestiere dello scrittore e la sua tecnica, Liberal Libri
Friedrich Durrenmatt, I racconti, Feltrinelli
Leonardo Tondelli, La Scossa, Chiarelettere
Diecimila.me, Non potevo aspettare che morissi per rifarmi una vita, Amazon
AA. VV., Lettere di condannati a morte della Resistenza europea, Einaudi
Vasile Ernu, Nato in Urss, Hacca
Giovanni Previdi, Due fettine di salame, poesie, Quodlibet
Dashiell Hammett, Continental Op, Mondadori
Cornell Woolrich, Per l'ultima volta Kathleen, Mondadori
Sandro Campani, Terra nera, Rizzoli
Francesca Scotti, L'origine della distanza, Terre di mezzo
Silvio D'Arzo, L'uomo che camminava per le strade, Quodlibet
Silvio D'Arzo, L'Osteria, Quodlibet
Raymond Radiguet, Il diavolo in corpo, Einaudi
Diego Fusaro, Coraggio, Raffaello Cortina
Jack London, La classica faccia da pugile, Mattioli 1885
AA. VV., In territorio nemico, Minimum fax
Renata Viganò, L'Agnese va a morire, Einaudi
Joseph Roth, La leggenda del Santo bevitore, Edizioni Clichy
Giovanni Civa, La ragione va agli asini e secondo me ciò ragione, Sensoinverso edizioni
Luigi Malerba, La scoperta dell'alfabeto, Einaudi
Carlo Lucarelli, Carta bianca, Sellerio
Goffredo Parise, Sillabari, Adelphi
Venedikt Eroféev, Mosca-Petuskì e altre opere, Feltrinelli
Massimo Carlotto, Arrivederci amore ciao, Edizioni e/o
Senofonte, Anabasi, Quodlibet
Emilio Lussu, La marcia su Roma e dintorni, Einaudi
Emilio Lussu, Teoria dell'insurrezione, Gwynplaine edizioni
Dafne D'Angelo, Non c'è pace tra i mattoni, Montag edizioni
Wu Ming 2, Basta uno sparo, Transeuropa
Eric Maria Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale, Mondadori
Bohumil Hrabal, Treni strettamente sorvegliati, Edizioni e/o
Fred Uhlman, L'amico ritrovato, Feltrinelli
Paola Soriga, Dove finisce Roma, Einaudi
poi basta, per quest'anno.
lunedì 23 dicembre 2013
Good Morning Kafka! (8)
La Passeggiata Improvvisa
Alla sera, quando si crede di aver definitivamente deciso di restare a casa, ci si è messa la veste da camera, ci si è seduti alla tavola illuminata, dopo aver iniziato quella lettura o quel passatempo, alla fine del quale si va a letto, mentre fuori c'è un tempo poco invitante che rende quasi scontata l'idea di restare a casa, quando ci si è trattenuti già molto a tavola che l'andarsene dovrebbe provocare un po' di stupore in tutti, quando le scale son già al buio e il portone è sprangato, quando nonostante tutto questo ci si alza dalla sedia come per un piccolo fastidio, ci si toglie la veste, si compare pronti per uscire, si dichiara di dover andare fuori, e dopo un breve saluto lo si fa, e, a seconda della velocità con cui si sbatte la porta, si crede di aver suscitato più o meno risentimento, quando ci si trova in strada coi muscoli con precisa scioltezza a questa ormai inaspettata libertà, quando grazie a questa decisione si sente in sé qualsiasi capacità di decisione, quando con un senso di convinzione profondo si comprendo di avere più forza che bisogno di produrre e sopportare con facilità il mutamento più rapido, quando in questo stato si corre per gli stradoni, allora, per quella sera, si è completamente usciti dalla propria famiglia, che si perde nel vuoto, mentre la nostra personalità raggiunge la sua vera immagine, ferma, nera nel contorno.
E tutto si rafforza ancora di più se, a quella tarda ora, si cerca un amico, per vedere come sta.
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