sabato 1 febbraio 2014

Lanugine: lacerti di letteratura ombelicale (extra)

Oggi, a fine pranzo, mentre aspettiamo il caffè, mia madre che dice Ti ricordi quel periodo là... che leggevi sempre quei poeti cupi, quei francesi? Io ti avevo nascosto la corda da scout (leggi: da trekking) per paura che... (segue gesto esplicativo)

(Lanugine era una rubrica giornaliera dell'anno passato per il mese di febbraio composta da ventisette pensieri miei e una citazione. Questo piccolo extra è un tributo a una delle poche cose che ho scritto e che a distanza di un anno riesce ancora a farmi ridere e sorprendere, di me e del mondo. Come dicono su wikipedia, la Lanugine è assolutamente innocua e non richiede, grossomodo, azioni correttive. )

2 commenti:

  1. Bentornato. Le mamme sono sempre straordinarie e dimostrano di avere spirito pratico e prontezza di riflessi in qualunque situazione. Peggio dei "francesi" (molto peggio) è quell'allegrone di Tomas Bernhard. A metà de "Il soccombente" ho quasi gettato la spugna. Lo leggo a piccole dosi (e ho eliminato perfino la corda del bucato).

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  2. Ahahah! Grazie Mina! Alla corda da bucato mia madre non ci sarebbe mai arrivata. Se vogliamo continuare la serie di letture mirabolanti ma con conseguenze nefaste cito IL CROLLO di F. S. Fitzgerald, un libricino deprimente ma umanissimo di pochissime pagine, al termine del quale non vorrai più sorridere per alcuni giorni. Poi passa.

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Le opinioni si riproducono per divisione, i pensieri per germinazione.
Karl Kraus