mercoledì 29 agosto 2012

Il sottopasso

A Correggio c'è un sottopassaggio, metà pedonale metà ciclabile, che passa sotto la strada provinciale che unisce Carpi a Reggio Emilia.
Il sottopasso è un po' storto, sghembo. Gli edifici attorno, un condominio a dieci piani e l'ex-stazione ferroviaria ora diventata sede del comando dei vigili urbani, che ci sono da anni prima di lui, obbligano il sottopasso ad avere un'entrata e un'uscita asimmetriche, come le estremità di un brontosauro.
Così c'è gente in bici che, per precauzione, quando scende e ha preso velocità e si trova nel tunnel buio sotto la strada, nella pancia del brontosauro, impossibilitata nella visuale dal vialetto curvo e in salita che gli sta comparendo davanti, suona il campanello per avvertire gli altri, quelli che forse stanno scendendo dall'altra parte, per farsi sentire, perché loro, loro che son sotto nel tunnel, belli rapidi, loro stanno arrivando e stanno per risalire dove gli altri forse stanno incominciando a scendere.
Che è un bel gesto di civica convivialità.
C'è però della gente, e non solo i bambini, anzi, non sono pochi i vecchi a farlo, che, con la scusa della precauzione, smette di pedalare e comincia a suonare il campanello appena inizia il vialetto della discesa, e si vede che sotto la faccia attenta e seria, quella di quelli che voglion far le cose bene e in regola, questa gente è tutta contenta di star lì a scampanellare.
Ecco. Io vorrei essere sempre così.

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Karl Kraus